Un nuovo esercizio commerciale a Molfetta (foto Liberatorio)
Il comitato per l'ordine e la sicurezza annuncia anche più controlli sulle attività di "compro oro". La richiesta agli esercenti di dotarsi di collegamenti informatici.
di FRANCESCA RUSSI – Repubblica Bari
Corso Vittorio Emanuele, via Trevisani, Via Pizzoli, via Principe Amedeo, via Andrea da Bari, via Giulio Petroni e via Catino. Non è solo un elenco di strade, ma la mappa di tutti i tabaccai di Bari finiti nel mirino dei rapinatori negli ultimi dieci giorni. Un'escalation pericolosa di colpi che ieri è stata al centro della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza.
"Le rapine ai danni delle tabaccherie sono un fenomeno che ci preoccupa – spiega il prefetto di Bari Carlo Schilardi – per questo dobbiamo elaborare un piano di controlli dettagliato. Come già fatto in passato per le farmacie, ci sarà una suddivisione precisa delle aree tra le forze dell'ordine per intensificare il pattugliamento in prossimità delle rivendite di tabacchi".
La città insomma sarà divisa in quadranti e spetterà a carabinieri e polizia presidiare le strade a rischio soprattutto nel tardo pomeriggio, orario preferito dai rapinatori per entrare in azione. Ma non è l'unica iniziativa che il prefetto ha intenzione di adottare.
"Dobbiamo chiedere alle tabaccherie di dotarsi di collegamenti informatici perché si possa agire, se non in flagranza di reato, almeno a livello investigativo – incalza Schilardi – i commercianti devono capire che devono armarsi di tecnologie di videosorveglianza perché nelle rivendite si pagano anche le bollette e ormai c'è un flusso di danaro notevole. Le tabaccherie sono diventate dei veri e propri sportelli postali".
E proprio di sistemi di sicurezza oggi si discuterà nel vertice convocato in Questura. I rappresentati dei tabaccai baresi incontreranno questa mattina alle dieci il questore di Bari Giorgio Manari. Primo ed unico punto all'ordine del giorno l'allarme rapine. Da settembre ad oggi sono stati più di venti i colpi messi a segno, in due casi seguiti da violente aggressioni ai danni di titolari e clienti.
Ad agire sono quasi sempre minorenni: in tre o quattro fanno irruzione nei locali, minacciano i gestori con coltelli o pistole e si fanno consegnare gli incassi della giornata. Ragazzini terribili che si allenano nella palestra della criminalità. Le rapine infatti sono la prima tappa di un percorso criminale molto più lungo, un bigliettino da visita da presentare per poter entrare a pieno titolo nei clan.
Ieri sera a tarda ora l'ultimo colpo: i malviventi hanno preso di mira il supermercato "Sidis" a Palese che era pieno di clienti. Un bandito era all'esterno a fare il "palo", mentre il complice armato di pistola s'è fatto consegnare il denaro. Entrambi sono poi fuggiti in moto.
Altro allarme finito ieri mattina sul tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza è quello dei compro oro. Sono cento in tutto, secondo i dati della guardia di finanza, gli esercizi commerciali che acquistano gioielli in tutta la provincia. Un boom economico sospetto su cui gli investigatori vogliono vederci chiaro. È probabile infatti che dietro i compro oro ci sia un giro d'affari molto più ampio che nasconde attività illecite. Non è un caso che nei quartieri in cui hanno aperto negozi che commerciano oro e argento, ci sia stata un'impennata dei reati predatori del 70 per cento, soprattutto scippi e furti in appartamento.
Ed effettivamente, conferma il comandante provinciale della guardia di finanza, il generale Vito Straziota, ci sono già state delle denunce per ricettazione. A sollecitare l'intervento delle forze di polizia, dopo l'inchiesta di Repubblica, è stato anche il consiglio nazionale degli orafi che si è tenuto due settimane fa proprio nella camera di commercio di Bari.
"È un settore in cui troppo spesso si lascia spazio all'improvvisazione – aveva accusato il presidente nazionale della Federazione Dettaglianti Orafi, Giuseppe Aquilino – chiediamo regole ad hoc".
Dalla Questura promettono adesso un giro di vite. "Svolgeremo un'attività sinergica tra polizia, carabinieri e guardia di finanza – spiega il questore Giorgio Manari – intensificheremo i controlli passando al setaccio tutti i negozi per verificare il rispetto delle regole come la tenuta dei registri. Ma esiste poi un'attività a monte che consente lo screening dei compro oro: controlliamo i requisiti di chi chiede di aprire un negozio e consegniamo le licenze".