Racket a Foggia, bomba distrugge 6 auto e danneggia case: salva bimba di 7 mesi

Un attentato dinamitardo è stato compiuto a Foggia in via D’Aragona nella zona del cimitero dove una bomba è stata fatta esplodere sotto la Discovery Range Rover di un residente della zona. La deflagrazione ha provocato ingenti danni ad altre sei auto parcheggiate accanto al Suv. Danni maggiori alla parte anteriore della Range Rover, più una Fiat Punto ed una Fiesta. Divelta la saracinesca di un locale. In frantumi anche i vetri di alcune abitazioni ai primi piani e le vetrine di alcune attività commerciali. Sul posto i vigili del fuoco e gli agenti delle volanti della questura di Foggia.

«Eravamo in casa abbiamo sentito questo boato fortissimo che ha fatto tremare tre palazzine». E’ quanto ha dichiarato Antonio un residente del complesso di palazzine in via D’Aragona a Foggia dove è esplosa la bomba. “Pensavamo ad una fuga di gas o qualcosa di simile. E invece siamo usciti sul balcone e abbiamo visto del fumo – prosegue Antonio – Ci siamo accorti di quanto era accaduto. A causa della bomba si è spaccato il parabrezza della mia macchina». L’uomo ha raccontato che immediatamente prima della esplosione stava uscendo di casa con la sua bambina di sette mesi, ma che fortunatamente ha rinunciato perchè la piccola ha avvertito un malore. «Altrimenti – racconta – l’esplosione ci avrebbe colpiti in pieno». 

Il proprietario della Range Rover semidistrutta dall’attentato dinamitardo compiuto la scorsa notte a Foggia è un dirigente di una Rsa (residenza sanitaria assistenziale), che denunciò per estorsione due presunti mafiosi foggiani nell’ambito dell’inchiesta denominata «decima azione». Nel novembre del 2018 l’inchiesta portò all’arresto di 30 persone tra presunti affiliati e vertici della criminalità organizzata foggiana, per le quali è in corso il processo.

L’uomo denunciò di essere stato vittima di una estorsione da parte dei due uomini che volevano imporgli l’assunzione nella Rsa di una persona da loro indicata. A quanto si è appreso, l’uomo è stato ascoltato dagli investigatori avrebbe dichiarato di non sapere cosa ci sia dietro l’attentato. Stando a quanto riferito da alcuni residenti di via D’Aragona non sarebbe la prima volta che la vittima subisce danni e scopo intimidatorio all’autovettura.

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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