Quando i “Barbari” invasero Cala Sant’Andrea

Dopo il video shock dell’inaugurazione del Park Club in cui il sindaco, vescovo, assessore e dirigente si abbracciano e danno le mani a tutti, è il caso di dire che al peggio non c’è mai fine. Infatti, a distanza di pochi giorni un’altra inaugurazione in Cala Sant’Andrea ha riprodotto una situazione ancora più preoccupante. Dalle ore 21:00, di giovedì 6 agosto, fino a notte fonda, centinaia di persone si sono assembrate senza rispettare nessuna delle regole imposte dall’amministrazione. 

La situazione in Cala S.Andrea è stata più grave di quella del Park Club perchè è durata molte ore, fino alle 00.30 gli abbracci e gli incontri ravvicinati ce ne sono stati tanti. Ma non solo, si tenga conto che è stato allestito un bagno chimico che non aveva alcun senso dal momento che dopo il “bisogno” non c’era in giro un lavandino con acqua potabile per lavarsi le mani e quindi dopo… si tornava nella mischia. Qualcuno ha scelto di” fare la pipì” lontano dalla casetta dietro i cespugli o dietro l’uscio di casa di qualche residente nella Cala. Insomma un disastro sanitario.

Allora caro sindaco, assessore e organizzatori della “città delle mangiate”, intanto fate rispettare e rispettate voi per primi le regole sanitarie anti-covid19 e poi cercate di chiarire quella casetta del “Barbaro” a quale autorizzazione fa capo; al momento all’albo pretorio non è stata mai pubblicata alcuna autorizzazione che prevedeva, in modo inequivocabile, l’occupazione di suolo pubblico in Cala Sant’Andrea. Forse lo potrà chiarire il responsabile dell’Ufficio SUAP che ha partecipato all’inaugurazione, comodamente seduto e rigorosamente senza mascherina a meno di un metro di distanza da altri noti convenuti.

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Il Comune indica le norme per l’accesso a Cala Sant’Andrea, ma non c’è nessuno che le fa rispettare.

Una risposta a “Quando i “Barbari” invasero Cala Sant’Andrea”

  1. In riferimento al video dell’inaugurazione del lido, bisognerebbe ricordare all’assessore e al Dirigente Comunale che:
    Il Codice della Navigazione all’art. 1162 (Estrazione abusiva di arena o altri materiali) stabilisce che “Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00”.

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