Abbiamo appreso dall’albo pretorio che nella prima ordinanza di divieto di balneazione del Sindaco Paola Natalicchio manca il divieto per la “Contrada Cala San Giacomo” da sempre inclusa nella lista dei divieti delle precedenti ordinanze (vedi le foto di seguito ). La bonifica ambientale terrestre della spiaggia e un semplice dato del monitoraggio dell’ARPA -Puglia, riferito ad Aprile 2013, non deve dare la certezza che le acque di quello specchio acqueo siano completamente affidabili; Infatti, abbiamo cercato e assemblato i risultati del monitoraggio eseguito dall’ARPA, sia nel mese di aprile che a maggio scorso e abbiamo scoperto che il 15 maggio u.s. i risultati analitici per Enterococchi intestinali e Escherichia coli nella zona di campionamento a 500 metri a sud della Fogna cittadina era rispettivamente di 110 cell/100ml e 320cell/100ml (soglia d’allarme rosso è 200 UFC – Unità Formanti Colonie – per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC per Escherichia coli) come da prospetto seguente.
Da aggiungere che l’anno scorso a fine estate nel monitoraggio mensile dell’ARPA gli stessi valori di riferimento superarono le soglie di guardia facendo registrare 340 cell/100ml e 600 cell/100ml (soglia d’allarme rosso è 200 UFC – Unità Formanti Colonie – per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC per Escherichia coli) come da prospetto seguente.
Ora ci chiediamo se la zona di campionamento della Fogna sia molto distante da Cala San Giacomo e se preventivamente non fosse il caso di porre il divieto di balneazione anche in Contrada San Giacomo. Il divieto sarebbe giustificato anche dalle notizie di cattivo funzionamento del Depuratore delle acque reflue cittadino e la qualità delle acque in quella zona documentate dal responsabile dell’associazione “Marevivo” divulgate solo qualche giorno fa in rete (cliccate sulle foto).
Infine ci permettiamo di segnalare anche la situazione esistente in Cala Sant’Andrea, alle spalle del Duomo, in cui vige un divieto di balneazione militare ma non fatto rispettare dalla stessa Capitaneria di Porto. In queste mattine la zona già brulica di gente, anche minori, che per accedere alla spianata passano in mare scavalcando la lamiera del cantiere. Non ci sembra opportuno che questo avvenga sia per il passaggio che potrebbe diventare pericoloso, ma soprattutto in caso di incidenti a bagnanti in quella zona chiusa non potrebbe arrivare alcun mezzo di soccorso. Quindi si chiede agli organi preposti di intervenire preventivamente.
Ordinanza del 2012
Ordinanza del 2011