Puglia, sul giallo dei rifiuti della camorra indagherà la Procura di Bari

di GABRIELLA DE MATTEIS e CHIARA SPAGNOLO

Il procuratore di Lecce ha ragione: non ci sono al momento rischi per la salute dei cittadini, ma per dare una risposta delle istituzioni, abbiamo deciso di aprire una indagine conoscitiva“. E’ quanto ha dichiarato il procuratore aggiunto di Bari Pasquale Drago intervenendo dopo l’allarme suscitato dalle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. L’indagine sarà affidata ad un pool di magistrati. Ieri, Cataldo Motta da Lecce aveva definito Carmine Schiavone “non attendibile”: le sue dichiarazioni sull’interramento di rifiuti pericoloso nel Salento sono “generiche e prive di riscontri”. 

Un giudizio condiviso dalla Procura del capoluogo che però risponde agli appelli del governatore Nichi Vendola e del presidente del consiglio regionale Onofrio Introna. Vendola sulla possibilità che la Puglia sia una bomba ecologica invita la politica ad abbassare i toni e a “evitare inutili allarmismi”, pregando i rappresentanti di tutti i partiti “di non avvalorare sospetti di inerzie”. Ricordano che le dichiarazioni di Schiavone sono riferite a fatti accaduti molti anni fa, il governatore ha precisato che “la verifica di tali fatti va effettuata attraverso i corretti canali istituzionali, dal momento che varie e competenti istituzioni sono state via via competenti sul punto“. La comunità pugliese, tuttavia, “che ha il diritto di sapere se quelle dichiarazioni rendevano necessario un approfondimento e se questo vi sia stato“. Introna, dal canto suo, ha scritto ai presidenti di Camera e Senato per avere chiarimenti in merito all’attività svolta, all’epoca dell’audizione di Schiavone, dalla competente commissione parlamentari. Secondo Introna è infatti importante capire “quale attività di indagine ha svolto la Commissione bicamerale rifiuti in ordine all’accertamento di quelle dichiarazioni” e se “i verbali siano stati trasferiti alle competenti autorità giudiziarie”, nonché se deputati e senatori abbiano in seguito verificato se le rivelazioni del pentito avessero prodotto frutti. 

Su questi punti farà probabilmente luce l’indagine conoscitiva di Bari, mentre in Salento, la Procura di Lecce non inizierà la caccia al materiale tossico. Il procuratore è stato categorico: “Non correremo certo dietro ai fantasmi”, lasciando intendere che i suoi uffici hanno ben altro da fare che inseguire le parole al vento del pentito, cugino del boss Francesco detto Sandokan. Dichiarazioni che, evidentemente, erano già state bollate come inattendibili dalla Commissione parlamentare sui rifiuti, che per prima le ascoltò nel 1997, se da Roma nessun atto tra quelli secretati (e resi noti solo pochi giorni fa) fu inviato in Puglia. Che nessuna attività investigativa sia stata svolta negli anni scorsi lo ha confermato proprio Motta: “Non abbiamo avuto le dichiarazioni di Schiavone in passato “, precisando che troppo lontani sono i fatti a cui si riferiscono per poter prendere in considerazione l’idea di andare a fondo. Il Salento, del resto, ha detto il procuratore “è un territorio assolutamente tranquillo”, nel quale “non c’è da preoccuparsi”. Ed anche le ansie degli ultimi giorni, alimentate proprio dalla divulgazione delle rivelazioni del collaboratore, a suo dire non avrebbero ragione di esistere: “E’ una tempesta in un bicchiere d’acqua, il discorso è generico e privo di riscontri”.

Anche alle sollecitazioni del sindaco di Casarano, che lunedì ha scritto alla Procura e al Noe per chiedere interventi specifici sul suo territorio (che nel 2005 fu indicato da un altro pentito, Silvano Galati, come tomba di rifiuti pericolosi), Motta ha risposto in maniera categorica: “Si tratta di preoccupazioni assolutamente infondate”. E, sulle discariche del Salento, che attirano l’attenzione di cittadini e ambientalisti, uguale tranquillità: “Sono costantemente monitorate e, al momento, tutte sotto controllo”.

Rifiuti della camorra in Salento, Motta: “Schiavone inattendibile” 

I VERBALI DEL PENTITO ‘In Puglia i rifiuti della camorra

LE REAZIONI L’assessore Nicastro: “Nessun allarme”
Rifiuti, in Procura a Lecce le dichiarazioni di Schiavone

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