
Dalla legge votata in Consiglio salta l’esclusione dei partiti che non rispetteranno la proporzione 60-40 tra i generi: avranno solo una decurtazione dei rimborsi – fonte: bari.repubblica.it
Con 28 voti favorevoli e 9 contrari, il Consiglio regionale della Puglia introduce nella sua legge elettorale la doppia preferenza di genere. Non è più specificato però se le liste che non raggiungano l’equilibrio 60/40 tra i sessi, vadano incontro a sanzione. Si rimanda, dunque, alla legge regionale del 2005 che prevede un taglio dei rimborsi che vengono riconosciuti ai gruppi consiliari, in misura direttamente proporzionale ai candidati in più del sesso prevalente, che la lista ha presentato. Questo è un punto sul quale oggi in Consiglio si è consumato un lungo e duro scontro tra il Movimento 5 Stelle e i partiti di maggioranza e opposizione. Per i 5 Stelle doveva essere mantenuta la stesura iniziale della proposta che prevedeva l’inammissibilità della lista che non rispetti la proporzione.
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Nell’emendamento votato in aula, invece, questa prescrizione non è stata più inserita come concordato dal centrosinistra e dal centrodestra. Al momento del voto, il presidente della Regione Michele Emiliano, con gli assessori al Lavoro, Sebastiano Leo, e al Bilancio, Fabiano Amati, e il consigliere di maggioranza, Michele Mazzarano, hanno espresso la loro contrarietà all’emendamento, per le stesse ragioni espresse dal Movimento 5 Stelle. Subito dopo, sulla legge successiva, è caduto il numero legale.

“Votare la doppia preferenza digenere senza prevedere l’inammissibilità delle liste che non rispettino le percentuali del 60-40 nella presenza dei duegeneri, vuol dire vanificare lo spirito stesso della norma solo per appuntarsi una spilletta al petto – fanno sapere in una nota i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle – Non accettiamo compromessi al ribasso”. Di deficit della democrazia colmato ha parlato Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale. “Finalmente la Regione Puglia colma un deficit di democrazia che la vedeva indietro rispetto ad altre regioni d’Italia. Con questo voto la nostra Regione si adegua alla legge nazionale”. Dello stesso avviso e il segretario del Partito democratico pugliese Domenico De Santis che ricorda “da 5 anni eravamo rimasti una delle poche regioni italiane senza la doppia preferenza”.
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