Progetto opere di mitigazione rischio idraulico Comune di Molfetta. Una denuncia dei proprietari dei terreni

Il progetto presentato dal Comune di Molfetta alle autorità regionali è errato: non mette in sicurezza il territorio che dovrebbe proteggere.

Le autorità regionali lo hanno ribadito più volte. Ma gli amministratori locali, all’odor di denaro facile, per favorire i soliti pochi, hanno ignorato la prescrizione della AdB, ed usando relazioni posticce di comodo da loro stessi elaborate, senza averne la minima competenza tecnica in materia, goffamente, si ostinano a portarlo avanti con scuse che tecnicamente non stanno in piedi.

L’Autorità di Bacino ha auspicato di portare avanti il progetto presentato da un privato in collaborazione con il Comune, affinché lo scempio finisca, e, in concerto col progetto privato, il Comune di Molfetta, possa, giungere ad un elaborato valido che riesca veramente a mettere in sicurezza il nostro territorio senza stuprarlo nel rispetto delle leggi e senza spendere cifre da capogiro.

Il progetto privato, è in linea con le leggi vigenti a differenza di quello comunale. Il progetto presentato dal privato, oltre ad aver avuto il benestare delle autorità sovra ordinate al Comune di Molfetta costa sei milioni di euro. Il progetto errato del comune di Molfetta 26 milioni di euro. Tanto è bastato per preferirlo a quello dei privati.

Il progetto privato, nel rispetto di tutte le leggi previste dal codice delle acque pubbliche, arricchisce la falda sotterranea, conserva il paesaggio che rimane completamente intatto, favorisce l’infiltrazione delle acque da qualsiasi evento alluvionale, eccezionale che sia, ecc.

Il progetto pubblico fa l’esatto contrario: viola tutte le leggi del codice delle acque pubbliche, impoverisce le falde sotterrane, stupra il paesaggio, blocca l’infiltrazione delle acque. E’ studiato apposta per far spendere molti altri denari oltre ai 26 milioni previsti.

Esso dovrà attraversare la condotta del gas dell’ENI, la strada statale sedici bis, la ferrovia statale, la statale sedici, l’impianto di affinamento delle acque reflue, e, dulcis in fundo, sfregiando il territorio dopo aver devastato centinaia di ettari e svellendo migliaia di ulivi secolari e monumentali, sbocca a mare in area Sic, sito di interesse comunitario!!

Il progetto privato non fa niente di tutto questo. Il progetto privato mette in sicurezza tutto il territorio di Molfetta: dal confine dell‘agro del Comune di Bisceglie fino al confine dell’agro del comune di Giovinazzo, zona ASI , PIP, area urbana, tutto il territorio insomma.

Quello del Comune di Molfetta interessa solo la zona ASI e PIP, per tutto il resto delle aree i cittadini di Molfetta possono anche morire affogati.

Anziché collaborare con il progetto presentato dal privato, come auspicato dalla autorità sovra ordinate al Comune di Molfetta, cioè la AdB  (Autorità di Bacino che è una autorità a sovranità inter regionale), il Comune di Molfetta, scarta il progetto presentato da privati. A titolo di esempio, basti questo:  arriva, ad affermare tra le tante invenzioni, che l’area delle vore, cioè gli inghiottitoi previsti nel progetto privato per smaltire le piene degli eventi di pioggia, hanno un diametro non sufficiente per assorbire l’acqua delle piene!

Esiste nell’alveo di Lama Scorbeto, analoga vora scavata dall’uomo già dagli anni cinquanta! Questa ha inghiottto l’intero flusso delle disastrose ondate di piene del 56′, del 67′ e quella piccolissima del luglio 2017. A valle non vi era presenza di una sola goccia di acqua, lasciando intatta ed in sicurezza l’intero percorso della Lama Scorbeto fino al suo naturale sbocco al mare.

La società Arke’ non è nuova al trovarsi di fronte a tali opere dell’uomo. Chiamata a progettare opere di mitigazione idraulica nel Comune di Copertino, si è trovata di fronte a diverse vore scavate dall’uomo molti  decenni precedenti, nell’alveo della lama nella quale doveva costruire canaloni, in contrada San Isidoro. Ha presentato al Comune di Copertino progetto alternativo preferendo l’uso delle vore già esistenti, e anche quello dei canaloni. Il Comune di Copertino ha scelto di mandare avanti  le efficacissime vore li dove e come erano, bocciando i canaloni  .

Inoltre Lama Scorbeto è nel tratto del III PIP, una lama il cui alveo è a rimodellamento rapido, il che vuol dire che non sappiamo mai in ogni singolo evento di piena, che direzione prenderà l’acqua. Potremmo assistere al 99% di probabilità, allo scorrere di tutta l’acqua in un canale naturale parallelo al canalone che la società progettatrice ha in animo di costruire illecitamente.

Infine si va a costruire un canalone in piena campagna, dove ora non c’è nulla e dove, solo successivamente si costruiranno chilometri di strade, sbarramenti, capannoni industriali, venendosi  a creare una area di pericolosità idraulica nuova totalmente diversa dalla attuale, mandando così a farsi benedire l’opera dei canaloni progettata da loro oggi,  perché non più idonea.

Alla luce dei fatti, i proprietari dei suoli soggetti ad esproprio dal progetto comunale, in diverse sedi di giustizia, locali, nazionali, hanno presentato denuncia querela con richiesta di punizione per i responsabili di cotanto scempio, per tutti i reati ravvisabili da loro volutamente commessi in questa vicenda di approvazione del loro progetto, che vede lo stesso teatrino di sempre su tutto il territorio nazionale: il trionfo dello spreco di denaro pubblico con un insostenibile indebitamento dei cittadini, la distruzione del territorio e dell’intero pianeta.

Comunicato stampa presentato in qualità di portavoce dei proprietari dei terreni interessati dal progetto delle opere di mitigazione idraulica del Comune di Molfetta.

Guglielmo Facchini.

3 Risposte a “Progetto opere di mitigazione rischio idraulico Comune di Molfetta. Una denuncia dei proprietari dei terreni”

  1. Ad onor del vero a Copertino le vore sono collegate da canaloni. Senza di essi l’acqua non sarebbe convogliabile. Inoltre le suddette Bore sono costantemente piene di sterpaglie e spazzatura.. Dubito della loro efficacia idraulica originaria. Vorrei inoltre capire il sic mare, posizionato a centinaia di metri dalla costa come possa essere inficiato dallo sbocco di un canalone che dovrebbe funzionare solo in caso di emergenza idraulica (non è un fiume che scarica di continuo acqua sulla costa)

    1. Le Vore di S. Isidoro a Copertino non sono opere naturali bensì opere artificiali realizzate alla fine del primo conflitto mondiale come indicato nella relazione generale dallo studio Arkè che ha progettato la mitigazione del rischio idraulico nel Comune di Copertino. Sul sito internet del Comune si possono consultare gli elaborati progettuali.

  2. Ma l’area SIC quando è stata istituita?
    Il quale testo di idraulica posso ritrovare la definizione di alveo in rapido modellamento?

I commenti sono chiusi.

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