Processo sul nuovo porto di Molfetta; venerdì 20 dicembre la sentenza.

Nella mattinata di venerdì 20 dicembre è attesa la sentenza del lungo processo sul porto di Molfetta. La massima attenzione rimane sui due imputati più importanti, l’ex senatore e sindaco Antonio Azzollini e l’Ing. Vincenzo Balducci in qualità di Responsabile Unico del Progetto della costruzione del nuovo porto di Molfetta. La pubblica accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero dott. Giovanni Lucio Vaira, ha chiesto a conclusione del dibattimento la condanna per Azzollini e Balducci a 1 anno e 6 mesi per falso ideologico in atto pubblico. Il R.U.P. ing. Balducci, così recitava il capo di accusa, “siccome dirigente del settore lavori pubblici dello stesso Comune e responsabile unico del procedimento, indebitamente indotto dall’Azzollini con abuso della sua qualità e dei suoi poteri operava il 6 e il 14.9.2006, in violazione dell’art. 47 del d.p.r. n. 554 del 1999, la validazione del progetto definitivo dell’opera pure di seguito indicata (validazione allegata alla delibera di G.M. n. 94 del 25.9.2006), in quella attestando falsamente una circostanza dotata di speciale capacità certificativa e pertanto fidefacente, e cioè di avere verificato, tra l’altro, l’”acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, necessarie ad assicurare la successiva cantierabilità del progetto”; attestazione falsa in quanto, come l’Azzollini e il Balducci sapevano bene, sussisteva, oltre alla mancanza delle necessarie autorizzazioni, l’inaccessibilità della zona di mare interessata per la presenza nella stessa di un notevole numero di residuati bellici che ne facevano una vera e propria discarica subacquea di ordigni (e quindi la non realizzabilità del progetto e la non eseguibilità dei lavori prima della completa bonifica dei fondali”. La stessa accusa è rivolta per la validazione del progetto esecutivo.

Il dott. Vaira non ha dubbi: ” Questo è il problema, questo è il processo del porto di Molfetta, questo è il motivo per il quale abbiamo mandato in fumo milioni di euro di soldi pubblici. Io ho capito che Azzollini era impaziente, che è decisionista, che voleva accelerare, che faceva affidamento anche sul suo ruolo, giustamente, sul suo potere. Verrebbe, sottolineo il condizionale, da parlare di delirio di onnipotenza, ma non uso questa espressione perché mal si attaglia al Senatore Azzollini, che invece è una persona estremamente lucida, abile, esperta“.

E poi ancora: “Se il Comune avesse aspettato di finire la bonifica prima di validare il progetto definitivo, di fare la gara e di consegnare i lavori, a quest’ora non avremmo questi problemi. Io credo che a quest’ora il porto sarebbe realizzato, non avremmo buttato i soldi pubblici, soprattutto quelli utilizzati per pagare la transazione, e non saremmo qui a discutere questo processo“. Altri passaggi delle conclusioni del P.M. Vaira riguardano le confessioni di Balducci già durante il suo interrogatorio di garanzia.

L’Ingegner Balducci, peraltro, alle pagine 50 e seguenti del suo interrogatorio di garanzia, ha ben spiegato come, e in che contesto, e con quali pressioni è avvenuta la validazione del progetto esecutivo, una validazione potremmo dire frettolosa. Balducci dice: io correggevo a penna, abbiamo dovuto fare in fretta e furia e anche in modo superficiale, lo dice in più punti. Una validazione frettolosa e superficiale imposta da Azzollini che aveva una ragione per imporre queste tappe forzate, perché intendeva deliberare la validazione nell’ultima giunta utile, del 12 febbraio 2008prima che l’amministrazione comunale e sindaco si dimettessero. Quindi doveva arrivare il Commissario e quella era l’ultima giunta ed è stata imposta la validazione in tempo utile affinché la giunta poi l’approvasse“.

“Sia chiaro – continua il dott. Vaira –  io di tutto questo non mi scandalizzo, né faccio ad Azzollini una colpa per essere stato un uomo di potere, con un ruolo di potere. E nemmeno gli faccio una colpa per aver usato il suo potere anche nella vicenda del porto di Molfetta, quando questo potere era funzionale al raggiungimento di obiettivi di interesse pubblico, e segnatamente dell’obiettivo di portare a termine la costruzione del porto. Il potere però, a volte, è insofferente ai limiti. Per questo ritengo che spesso questo potere sia stato usato per forzature istituzionali, per forzare le regole, per agire in modo più spedito verso l’obiettivo agognato, anche a prezzo di commettere talvolta irregolarità amministrative o addirittura penali“.

Questi sono alcuni e brevissimi passaggi dell’ intervento della pubblica accusa, vedremo cosa ne pensa il Collegio giudicante presieduto dalla dott.ssa Marina Chiddo. E proprio ai giudici che il P.M. Vaira si rivolge chiedendo la massima attenzione su quello che stava affermando nella convinzione che il capo B) d’imputazione non solo sia tra i pochi rimasti in piedi, ma che sia anche il baricentro assoluto ed importantissimo di questo processo.

Se rileggiamo i verbali delle udienze, abbiamo parlato di bombe per ore ed ore, proprio perché le bombe, gli ordigni, sono davvero il clou del problema. Leggiamo dunque il capo B, nel quale si contesta la validazione del progetto definitivo, in violazione di due norme di legge. Il progetto definitivo è stato validato dall’Ingegner Balducci e dal suo collaboratore geometra De Pinto, la cui posizione però è prescritta. Ovviamente di questa accusa risponde anche il Senatore Azzollini, in sostanziale qualità di istigatore. Anticipando l’argomento, su cui si può andare spediti, non c’è nessun problema nell’addebitare questa condotta all’imputato Azzollini, nonostante la validazione che si assume falsa non rechi la sua firma. Azzollini nel suo esame non si è certo nascosto dietro un dito, ha rivendicato il suo ruolo di dominus dell’appalto, presente e incidente su tutte le fasi salienti della procedura. Peraltro, questo ruolo del Senatore appare ovunque in questo processo, fin dall’interrogatorio di garanzia dell’Ingegner Balducci. Quindi se questo reato c’è stato, è ovvio e certo che l’Azzollini ne risponda, e su questo credo sia d’accordo persino lui”.

Per sapere se la pubblica accusa è stata convincente, dobbiamo attendere la lettura della sentenza prevista per venerdì 20 dicembre alle ore 09.30.

fonte: www.bonificamolfetta.org

video di TgNorba24  dell’8.10.2013

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