
La decisione della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura dopo le condanne definitive. I due magistrati faranno ricorso alla Corte di cassazione – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Prima la sospensione e poi il trasferimento di sede e di funzioni: è durissima la decisione della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura nei confronti dei pm Michele Ruggiero e Alessandro Pesce, in servizio alla Procura di Bari. La sospensione – a due anni per Ruggiero e a nove mesi per Pesce – non è immediatamente esecutiva, considerato che i due magistrati possono appellare la decisione davanti alle Sezioni unite della Corte di Cassazione.
Ma per entrambi è un colpo tremendo arrivato dopo che è diventata definitiva la condanna – a sei mesi per Ruggiero e a quattro per Pesce – per tentata violenza privata nei confronti di tre testimoni, interrogati nell’ambito di un’indagine per corruzione che coordinarono nel 2015, quando erano in servizio a Trani. L’inchiesta fu coordinata dalla Procura di Lecce e, dopo le condanne, ha avuto il suo risvolto disciplinare.
Nel procedimento davanti ai colleghi i due magistrati hanno difeso la legittimità del loro operato ma la Procura generale della Cassazione è stata altrettanto ferma nelle sue richieste di condanna: radiazione per Ruggiero e due anni di sospensione per Pesce. Nell’atto di accusa vengono riportate le frasi che i due magistrati hanno pronunciato nel corso degli interrogatori incriminati, ritenendo che siano state “intimidatorie e scorrette, di volta in volta minacciose, irridenti e irrispettose”.
Alla fine la sezione disciplinare ha irrogato sanzioni inferiori a quelle richieste ma comunque molto dure. Se fossero confermate le sanzioni, dopo la sospensione, Ruggiero sarà trasferito a Torino e Pesce a Milano.