Presidente consiglio comunale Foggia spara a salve dal balcone a Capodanno: si dimette

 

Con una lettera inviata al sindaco di Foggia, Franco Landella, il presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino ha annunciato le sue dimissioni dopo il video in cui spara con una pistola a salve per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

«Come noto – scrive – uno scampolo della mia vita privata è diventato, mio malgrado, di pubblico dominio. Ciò ha leso la mia immagine pubblica (che è stata sempre ineccepibile) e l’Istituzione che rappresento. È superfluo – aggiunge – evidenziare che sono del tutto consapevole che in una città ostaggio della mafia, in cui le pistole sparano per uccidere, è doveroso evitarne qualsiasi utilizzo, per il forte disvalore simbolico che esse rappresentano. Devo anteporre l’interesse dell’Istituzione che rappresento e della intera Città, che per mia responsabilità si trova negativamente al centro della cronaca, e pertanto compiere un gesto per me doloroso ma inevitabile. Rassegno, pertanto – conclude – le mie dimissioni dalla presidenza dell’assise comunale».

I FATTI – È emerso un altro video diventato virale nei social media e mostra il presidente del Consiglio comunale di Foggia, Leonardo Iaccarino di Forza Italia, che spara dal balcone di casa, dopo i due video choc che da giorni fanno discutere in Puglia, protagonisti il figlio 16enne del politico foggiano e un bimbo di Taranto, che pure sparano da casa per festeggiare il Capodanno, con pistole scacciacani.

Nella vita Iaccarino fa il vigile del fuoco. Mentre spara a salve dice: «Non è una barzelletta». E oggi conferma che il video è stato girato la sera del 31 dicembre, con un cellulare: dopo i primi 4 colpi il politico simula ancora gli spari. La pistola si inceppa e nel video si sente la voce di un ragazzino che lo incita a sparare di nuovo: «spara, spara ancora. C’è un altro colpo». Poi parte un quinto colpo.

«Qualcuno si sta divertendo a mettere in giro questi video – commenta Leonardo Iaccarino -. Se qualcuno vuole contestare che stavo con una pistola a giocattolo, faccia pure. Mi sembra assurdo che stare con una pistola giocattolo sul balcone di casa possa essere un fatto determinante per chiedere le mie dimissioni. Non mi dimetto. L’ha comprata mio figlio perché è una pistola giocattolo con tappo rosso. E io mi sono assicurato che si trattasse di un’arma a salve», ha ribadito oggi.

Ieri aveva parlato dell’episodio con il figlio 16enne come di “una bravata che non andava assolutamente fatta e di questo chiedo scusa – aveva detto -. Non siamo genitori incoscienti. Ingenuamente gli ho dato il consenso di utilizzare la pistola a salve con tappo rosso, legalmente acquistabile, proprio per evitare che scendesse in strada a sparare i botti di Capodanno».

LE PAROLE DEL LEGALE – «L’oggetto impugnato, sul balcone della propria abitazione, è una pistola a salve della ditta Bruni srl, che riproduce le sembianze di una vera rivoltella, ma è regolarmente munita di tappo rosso». E’ quanto sottolinea Michele Vaira, legale del presidente del Consiglio comunale di Foggia, Leonardo Iaccarino, parlando del video che ritrae il politico mentre spara con una pistola a salve per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.

«Si tratta di un giocattolo in libera vendita, del tutto inoffensivo – conferma Vaira -. Consapevole dell’immagine non edificante che emerge dal video (ingenuamente diffuso da un suo stesso familiare), Iaccarino esprime tutto il suo rammarico», conclude l’avvocato. 

LE DIMISSIONI – Se in un primo momento Iaccarino aveva solo ventilato l’ipotesi di dimettersi, alla fine è stato costretto a farlo, con una lettera al sindaco Franco Landella, soprattutto dopo una riunione con i capigruppo di maggioranza che gli hanno chiesto conto di quel comportamento.

E’ stato lo stesso sindaco Landella ad annunciare le dimissioni di Iaccarino da presidente del Consiglio comunale e un nuovo incontro, «di maggioranza e di minoranza», per analizzare l’accaduto: «La politica – sottolinea – impone atteggiamenti responsabili ed educativi».

Iaccarino nella lettera gli scrive: «È superfluo evidenziare che sono del tutto consapevole che in una città ostaggio della mafia, in cui le pistole sparano per uccidere, è doveroso evitarne qualsiasi utilizzo, per il forte disvalore simbolico che esse rappresentano. Devo anteporre l’interesse dell’Istituzione che rappresento e della intera Città, che per mia responsabilità si trova negativamente al centro della cronaca, e pertanto compiere un gesto per me doloroso ma inevitabile. Rassegno, pertanto, le mie dimissioni dalla presidenza dell’assise comunale». Resta però consigliere comunale. 

Da giorni in Puglia si discute anche del caso di un bimbo di Taranto che pure ha festeggiato il Capodanno sparando da casa con una scacciacani (denunciati poi i genitori), ma il comportamento non è appannaggio di questa sola regione: ha utilizzato una pistola giocattolo anche il 21enne di Besana in Brianza, provincia di Monza, che a Capodanno ha ordinato una pizza in un locale e poi ha sparato in aria un colpo a salve, solo per girare un video e postarlo sui social.

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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