Presentato a Molfetta l’ultimo libro di Gianni Lannes

di Paola Copertino – www.ilfatto.net

Il grande Fratello, strategie di dominio”, è il titolo dell’ultimo libro di Gianni Lannes che il “Comitato Francesco Padre – Verità e Giustizia” e il “Coordinamento Nazionale Bonifica Armi Chimiche” hanno presentato sabato 24 novembre a Molfetta presso la sala B. Finocchiaro della Fabbrica San Domenico affollata da tante persone interessate e curiose. Lo stesso autore, Gianni Lannes ha parlato con Matteo d’Ingeo che da anni conduce una battaglia contro le armi chimiche, a favore delle bonifiche ambientali e perché vengano resi noti i dati spesso sottaciuti di questo grave problema che interessa l’Italia intera.

Secondo l’autore all’eccesso di informazione che caratterizza la nostra società “corrisponde un difetto di sapere: sovente l’extra nasconde le questioni più importanti e più compromettenti. Ridere senza pensare: è l’imperativo categorico. Ci vogliono come tifosi lobotomizzati, mentre ingiustizia, corruzione e mafie statali imperversano. Al popolo italiano vengono tenute nascoste verità inconfessabili”, queste alcune frasi tratte dal libro-denuncia.

“Siamo in missione per conto della storia: non lasceremo questa tremenda eredità alle future generazioni”, questo l’auspicio di Lannes.

“E se non ora quando? È giunto il momento di liberarci dalle catene”.

“Il problema è che ancora troppi credono a quella che ormai possiamo definire la ridicola propaganda di regime, fatta di cretinate televisive e di informazione falsa. I gruppi di potere che si esprimono anche attorno ai partiti sono al di là delle etichette, stringono accordi, si dividono fette della nostra vita, calpestando la nostra dignità individuale e la dignità di un popolo. E ormai quasi nulla sfugge al loro dominio”, questo è il motivo che ha spinto l’editore Draco Edizioni a pubblicare il Grande Fratello.

Il libro è frutto della pluriennale ricerca sul campo che Lannes, giornalista freelance di chiara fama, ha condotto in prima linea. Il testo spazia, prova alla mano, dall’attività di spionaggio Echelon sulla popolazione italiana e occidentale, alla democrazia totalitaria che, a parere dell’autore, ormai imperversa nel Belpaese, al diluvio di armi chimiche e nucleari inabissate nei nostri mari, al fenomeno delle “anomale formazioni nuvolose, rilasciate quotidianamente da aerei militari sui cieli dell’Italia”.

Molfetta è stata la prima tappa per la presentazione del libro dopo la prima ufficiale tenutasi l’11 ottobre presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Gianni Lannes: scrittore, fotoreporter, esploratore, subacqueo. Ha mosso i primi passi da giornalista 25 anni fa, in Francia (terra dei suoi avi). In Italia ha lavorato con Rai, La 7 e le testate giornalistiche: Panorama, Famiglia Cristiana, L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica, D-La Repubblica delle Donne, La Repubblica, Io Donna, Diario della Settimana, Avvenimenti, Airone, Il Giornale, Il Manifesto, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Corriere del Mezzogiorno, Liberazione, L’Unità, La Nuova Ecologia, Medicina Democratica, Il Gargano Nuovo e Lindro. Ha fondato e diretto i giornali Esserci ed Italia Terra Nostra. Attualmente collabora con Il Corriere della Sera. Per impegno professionale e personale batte da tempo le piste polverose di terre lontane. Spazia nel Mediterraneo, ma è ancorato al suo Gargano. Ha subito alcuni attentati e minacce di morte. Dal 22 dicembre 2009 al 22 agosto 2011 – quando gli viene revocata la protezione a causa delle se inchieste – ha vissuto sotto scorta della Polizia di Stato. Il suo libro – “Nato: colpito e affondato” – edito dalla casa editrice La Meridiana, presentato il 14 novembre 2009, permette di far tornare a parlare della tragedia del motopeschereccio molfettese “Francesco Padre”, dramma che sarebbe rimasto chiuso per sempre nei faldoni insieme alla verità, e sulla scia del libro nel febbraio 2010 viene riaperta l’indagine di una strage di Stato archiviata nel 1997. Nel 2010 ha ottenuto in Sicilia il “Premio Internazionale all’impegno sociale 2010, XVI Memoriale Rosario Livatino e Antonino Saetta” (due magistrati uccisi dalla mafia). Decisive le sue indagini sulla strage di Ustica e sulla scomparsa dei colleghi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Matteo d’Ingeo ha affermato che l’autore ha incontrato molte difficoltà per la pubblicazione del suo libro, visto il tema scottante affrontato inoltre più volte è stato minacciato; gli è stata fatta saltare l’auto e gruppi di potere televisivi ed editoriali hanno ripetutamente tentato di corromperlo per non fargli pubblicare verità scomode e documenti insabbiati o nascosti in archivi inaccessibili. Lannes ha affermato che ogni volta che torna a Molfetta si riapre una ferita, sono passati tre anni dalla sua ultima visita in concomitanza con la pubblicazione del suo libro relativo al Francesco Padre “Nato, colpito ed affondato”, che anticipava ipotesi e scenari, pare confermati dalle ultime perizie condotte dai Reparti Investigativi dei Carabinieri. Quanto ha scritto ha permesso, ha affermato Matteo d’Ingeo, di riaprire le indagini relative all’affondamento del peschereccio molfettese.

In sala erano presenti anche i figli dell’armatore Pansini che stanno portando avanti questa battaglia alla ricerca della verità. Il giornalista cura anche un blog dove affronta questi temi di pressante attualità, ma molto spinosi e delicati. Nel capitolo “Bombe amare“ si parla, anche grazie a testimonianze raccolte, delle bombe a caricamento speciale abbandonate nei pressi del Gavetone e i cui involucri, con le mareggiate e il tempo, si stanno decomponendo, facendo fuoriuscire liquidi altamente pericolosi e sostanze chimiche che si spargono nel mare. Lannes, durante la serata ha parlato di come sia difficile condurre le inchieste, di quante porte in faccia gli si sono chiuse, di come ha imparato sul campo il mestiere, dei maestri di vita e di professione che ha avuto. Dagli anni ’80, il giornalista investigatore si è occupato delle bombe non convenzionali, ma in merito ha trovato tanti muri di gomma su cui ha sbattuto. Oltre al Francesco padre ci sono altri pescherecci in altre zone d’Italia che hanno fatto la medesima fine, misteriosa, ma non troppo. Nel libro si parla anche della base militare di Aviano, del fatto che si sia tentato di far causa agli americani, ma non è stato possibile procedere, delle violazioni a trattati internazionali e alla Costituzione. Secondo Lannes, ci sono documenti inquietanti che giacciono in archivi e che potrebbero far luce su molte verità. Alla fine della seconda guerra mondiale ci fu un armistizio con molte clausole segrete, inoltre ha continuato lo scrittore esistono tre cimiteri con bombe proibite dislocati al largo della Puglia, vicino Ischia, intorno alle Marche. A riguardo vi sono studi scientifici condotti dall’ICRAM, che confermerebbero che queste sostanze pericolose sono entrate nella catena alimentare. Relativamente a Torre Gavetone, il Ministero della difesa ha risposto all’interrogazione relativa alle bombe, fornendo dati aggiornati su numero e tipo di ordigni. Già dagli anni ’50 si parlava di bombe e di dove erano state sganciate dagli aerei. Naturalmente più il tempo passa, più aumenta lo stato di decomposizione con sempre maggiori pericoli per popolazione operatori ed aggravio ulteriori di costi. Nel libro si parla anche di bombe ad uranio impoverito, della guerra dei Balcani, dell’aumento esponenziale di leucemie e tumori nei militari che hanno partecipato a missioni internazionali, ma anche, con relative interviste e testimonianze, di terremoti provocati da esperimenti segreti utilizzando ordigni non convenzionali. Secondo Lannes vi è un militarismo imperante, più volte è stata violata la nostra costituzione, la democrazia è sepolta e il vero lusso in Italia è da considerarsi la salute. Tanti i temi scottanti, tante le provocazioni affrontate sia nel libro, sia durante la serata di presentazione molfettese.

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