di Vincenzo Damiani – corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Il suo libro «La sanità malata» entrerà a far parte del processo nato dalla maxi inchiesta sulla gestione della sanità pugliese dal 2005 al 2008. Il giudice ha chiesto che venga acquisito agli atti. Ma, intanto, a verbale stamattina è stata già messa la sua deposizione, parole importanti quelle proferite stamattina dal medico Maurizio Portaluri del Perrino di Brindisi nonché ex direttore generale dell’istituto oncologico di Bari e dell’Asl Bat.
Ascoltato come teste nel processo cominciato stamattina a carico di 19 persone, tra le quali l’ex assessore regionale e senatore, Alberto Tedesco, Portaluri ha dichiarato che «ogni posizione dirigenziale nella sanità pugliese rispondeva ad una precisa ripartizione politica tra i partiti». Alla richiesta di spiegazione del giudice da chi avesse saputo questa cosa, il medico brindisino ha prima detto di averlo appreso «dai giornali», poi però ha aggiunto che gli era stata confermata «dall’assessore Alberto Tedesco». Non solo: Portaluri ha anche ammesso che la sua nomina «fu proposta da Rifondazione comunista», precisando dal segretario provinciale dell’epoca, senza però ricordare il nome. Nel processo a Tedesco vengono contestati associazione per delinquere, concussione, abuso d’ufficio, corruzione e falso. Secondo l’accusa, in quegli anni sarebbe stata costituita “una rete che era in grado di controllare forniture e gare di appalto” e a pilotare le nomine di manager delle Asl e persino dei primari ospedalieri.
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