di Roberto De Benedittis, responsabile Libera Sport – www.libera.it
Con Pietro Mennea scompare una figura storia dello sport italiano e mondiale. Non vogliamo qui ricordare il Mennea sportivo, le sue gesta saranno immortalate dalle migliori penne del nostro giornalismo.
Vogliamo ricordare quello che Mennea ha rappresentato e rappresenta nello sport e nel tipo di sport che a noi di Libera piace di più. Uno sport in cui si possa scegliere la propria strada senza costrizioni, senza scorciatoie, assumendosi la responsabilità delle proprie sconfitte, esaltando le proprie vittorie, nel rispetto della sconfitta altrui. Non ammettendo mai le scorciatoie del doping, affrontando con serietà e professionalità gli allenamenti, quelli dello sport e quelli della vita. Mai nessuno come Mennea può incarnare il binomio di allenamento dello sportivo e dell’uomo.
Mennea è stato sempre portatore del messaggio in cui si abbinava l’attività sportiva a quella del percorso di vita che inevitabilmente va oltre lo sport. Impegnarsi sempre, nello sport come nello studio, porsi gli obiettivi e raggiungerli, con la volontà e con l’impegno, senza compromessi. E Pietro si era impegnato davvero, in tutti i campi, prima come atleta, poi come dirigente, poi come politico ed infine con la sua fondazione, per combattere contro la piaga del doping, per la giustizia sportiva, per i valori che esaltano lo sport, contro l’affarismo ed i giochi dei dirigenti senza scrupoli che sfruttano gli atleti e la loro immagine per costruirsi le proprie carriere personali. Mennea è sempre stato tenuto ai margini del sistema sportivo, non ha mai avuto ruoli importanti, solo celebrativi. Un errore ed un’occasione perduta per il mondo dello sport.