Nell’ambito delle attività di tutela del diritto alla salute e all’ambiente salubre, lo scorso 11 maggio il Comitato per la Bonifica Marina di Molfetta (C.B.M.) ha presentato all’Amministrazione Comunale una serie di osservazioni in opposizione all’istanza presentata in data 25/02/2015, prot. n°14.281, dal sig. Caliandro Giovanni, amm.re della “Poseidon Srl“. Tale società, infatti, ha richiesto l’autorizzazione demaniale marittima finalizzata all’occupazione di uno specchio acqueo, per la realizzazione di un impianto di mitilicoltura, da località “Prima Cala” a località “Due Calette”, dell’estensione di mq 1.190,591. Il CBM dopo aver preso visione della documentazione, depositata presso l’Ufficio Territorio e Demanio, l’ha ritenuta da subito insufficiente, incerta su alcune informazioni e generica rispetto all’importante progetto presentato.
La mancanza di chiarezza sul tratto di mare preciso in cui il progetto dovrà essere concretamente realizzato ha accresciuto, e non poco, le iniziali perplessità del CBM: le coordinate dell’area su cui dovrebbe insistere l’allevamento non sono certe, in alcuni passaggi sono identificate da punti contrassegnati da “numeri romani”, come per esempio sulla documentazione dello stralcio di un’ortofoto, mentre in altri passaggi sono indicate con “lettere dell’alfabeto”; inoltre non corrispondono a quelle reali le coordinate dell’oasi di ripopolamento marino ricavate da un bollettino di avviso ai naviganti del 23 febbraio 2005. Lo stesso CBM ha cercato di contattare, senza successo, i responsabili della società presso la sede indicata, Via Catecombe n.11, per conoscere altri dati essenziali ma la detta sede sembrerebbe essere non accessibile e non operativa.
Tra l’altro l’area marina interessata al progetto potrebbe essere in contrasto con l’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Molfetta n. 3 /2011 che vieta qualsiasi attività subacquea all’interno delle coordinate geografiche interessate e fino a 500 metri dalla riva. Infatti, da quanto si deduce dalla lettura della documentazione, la società committente “Poseidon Srl” sembrerebbe essere a conoscenza di possibili presenze di ordigni bellici, in queste zone di mare. Non allega però al progetto alcuna mappatura di ordigni bellici presenti per tutta l’estensione dell’allevamento che, in caso di ritrovamento, andrebbero bonificati e praticati monitoraggi dei sedimenti ante e post opera.
Non secondario, in ordine di importanza per il CBM, è il fatto che negli ultimi 10 anni il nostro litorale è interessato dalla presenza dell’Alga Tossica (Ostreopsis Ovata) e il punto di rilevamento della Prima Cala ha fatto registrare, dai dati ARPA PUGLIA, punte di presenza da 50.000 a oltre 5 milioni di cell/litro nelle acque di fondo e 80.000 cell/litro nelle acque di colonna. In questi anni le fioriture di Ostreopsis Ovata e la tossina prodotta hanno provocato seri problemi alla salute umana ma hanno anche creato gravi patologie e morie di pesci, crostacei, molluschi e mitili tanto che in varie zone d’Italia i sindaci hanno vietato la vendita e la commercializzazione dei mitili prelevati in allevamenti interessati dalla presenza della tossina della Ostreopsis Ovata.
Il progetto non descrive eventuali impatti ambientali e il tratto di costa interessato dal progetto è infatti quello sui cui insistono gran parte delle concessioni balneari della città di Molfetta che, in base alla nuova L.17/2015 (art. 14 comma 8), verranno riconfermate almeno per il 50% anche dal redigendo Piano Comunale delle Coste. Ma il progetto, a parere del CBM, potrebbe arrecare rischi anche alla fruibilità della già risicata spiaggia libera esistente lungo il litorale di levante e non ci è dato conoscere le controindicazioni che la struttura potrebbe avere con le ordinanze regionali e comunali che regolamentano la balneazione e il traffico marino in quella zona. Allevamenti del tipo proposto sono usualmente costruiti in zone di mare protette (bacini, golfi, ecc.) e non in aree marine aperte, come quella scelta, sottoposte durante tutto l’anno a mareggiate devastanti, che portano a riva anche interi tronchi d’albero lunghe decine di metri e che impatterebbero sui filari dell’allevamento facendo spiaggiare pezzi di strutture, e mitili annessi, arrecando danni ambientali e strutturali all’impianto stesso.
A tal proposito non sono stati allegati alla documentazione studi “meteo-marini” per valutare l’impatto sulla linea di costa dell’opera. Infine non è stata chiesta, ad oggi, alcuna procedura di Verifica Assoggettabilità d’Impatto Ambientale e l’autorizzazione paesaggistiche che sono necessarie per tale progetto.
Queste le motivazioni che hanno indotto, il Comitato Bonifica di Molfetta, a richiedere al Sindaco e al Dirigente Settore Territorio del Comune di Molfetta di non concedere l’autorizzazione della società “POSEIDON”.
Concludiamo ricordando all’Amministrazione Comunale che il CBM attende ancora risposte a numerose interrogazioni, denunce e diffide presentate nei mesi scorsi e le presenti osservazioni si vanno ad aggiungere alle precedenti, nella speranza che almeno per queste i tempi di risposta siano ragionevolmente più brevi.
Comitato Bonifica Molfetta