Orta Nova, bomba distrugge negozio biancheria intima poche ore dopo marcia antimafia

A poche ore dalla massiccia adesione al corteo di Libera che ieri sera a Foggia ha portato migliaia di persone in piazza contro le mafie, un ennesimo attentato dinamitardo è stato compito nella provincia. Sconosciuti hanno fatto esplodere una bomba all’alba davanti al negozio di biancheria intima che si trova in corso Aldo Moro ad Orta Nova, a pochi chilometri dal capoluogo dauno. La deflagrazione ha provocato molti danni all’attività commerciale: divelta saracinesca, distrutta l’insegna, in frantumi le vetrine e parte degli arredi interni.
Sul posto hanno operato i vigili del fuoco e i carabinieri che in mattinata acquisiranno i filmati delle telecamere di sicurezza ed ascolteranno i titolari.

La titolare del negozio distrutto da una bomba all’alba a Otra Nova, la 38enne Marianna Borea, è la sorella del presidente del Consiglio comunale di Orta Nova, Paolo Borea, al quale è stata incendiata l’auto il mese scorso. Ai carabinieri la titolare del negozio ha detto di non avere mai ricevuto richieste estorsive o minacce.
Secondo quanto accertato finora, per realizzare l’ordigno piazzato davanti al negozio, è stato usato lo stesso esplosivo per gli assalti ai bancomat con la cosiddetta tecnica della marmotta. I carabinieri stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza della zona.

«Ho paura per tutti: oggi è successo a me, domani può capitare a chiunque. Abbiamo paura un po’ tutti. Penso che questa cosa abbia scosso tutto il paese». Lo afferma Marianna Borea, titolare del negozio di biancheria intima in corso Aldo Moro a Orta Nova, davanti al quale all’alba è stata fatta esplodere una bomba che ha provocato danni ingenti. «Stanotte hanno fatto esplodere il negozio ma riapriremo il prima possibile», assicura la donna sottolineando che «abbiamo avuto questa intimidazione e ora ci dobbiamo mettere all’opera per riprenderci».
Al fratello della donna, Paolo Borea, presidente del consiglio comunale di Orta Nova, il 22 dicembre è stata incendiata l’auto. «Non so se i due episodi siano collegati – conclude la titolare del negozio – se lo sapessi non staremmo a questo punto».

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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