Caos e strano giro di soldi, servizio del 118 nella bufera

dall’inchiesta de Il Quotidiano Italiano

 

Caos e strano giro di soldi, servizio del 118 nella bufera

di ANTONELLO CASSANO – bari.repubblica.it

Associazioni di volontariato che nulla hanno a che fare con i volontari, interessi e lotte per ottenere più postazioni e accaparrarsi i rimborsi regionali, enormi carenze di personale, mancanza di una direzione regionale. Il malato è sempre lo stesso, vale a dire il sistema sanitario regionale. Il bubbone questa volta si chiama 118. A fare emergere il marcio nel sistema di soccorso ci ha pensato Marco De Giosa, coordinatore del 118 di Bari e Bat, che ha annunciato le sue imminenti dimissioni: “Basta, sono stanco, il servizio ormai è stato abbandonato a se stesso“.

Lo scoppio del bubbone però questa volta si è sentito anche ai piani alti della politica. Tanto che ora anche l’assessore regionale alla Sanità Elena Gentile alza la voce: “Sono troppi i sintomi di malessere denunciati dai media e dagli operatori del servizio. Penso non sia più rinviabile un’iniziativa che faccia chiarezza, che illumini i punti oscuri di un servizio straordinariamente importante quale è quello dell’emergenza-urgenza“. Detto fatto, l’assessore ha già chiamato a rapporto i direttori generali di tutte le Asl, convocati per domani pomeriggio nella sede della presidenza di giunta regionale. Il tema è chiaro: eliminare il lavoro nero e lo sfruttamento “anche nel nobile tessuto del volontariato”.

La conferma arriva dal coordinatore De Giosa: “Ormai molte associazioni non hanno più nulla a che fare con il volontariato“. A Bari le associazioni convenzionate con la Asl per gestire il servizio e le postazioni sono 25. Il problema si è aggravato dal momento in cui la Regione ha istituito i rimborsi, circa 21mila euro a postazione, per tutte quelle associazioni che oltre ai volontari hanno in organico almeno 4 dipendenti. Da allora si è scatenata una guerra intestina tra le varie associazioni per accaparrarsi il maggior numero di postazioni.

Alla fine ci rimettono quelli che fanno vero volontariato. I rimborsi sono troppo alti” accusa De Giosa che ha provato a fare controlli sulle associazioni già un anno fa. Controlli che hanno fatto fioccare una lunga serie di diffide nei confronti di chi non aveva le carte in regola. “Il disagio è nato dal momento in cui l’allora assessore Tedesco ha istituito queste convenzioni  –  dice ancora De Giosa  –  si sono create diseguaglianze di retribuzione tra i dipendenti e i vari volontari. In alcune associazioni alcuni dipendenti non percepiscono lo stipendio effettivo previsto dalla busta paga, ma prendono molto meno. Una parte di questi soldi viene redistribuita ai volontari. L’altra parte non si sa dove vada a finire“.

Il problema non si limita alle convenzioni, ma si allarga anche alla lunga lista di associazioni di volontariato non convenzionate. In alcune di queste si sarebbe diffusa l’istituzione di una “retta” per il trasporto dei pazienti dai domicili agli ospedali. “Ma su questo aspetto  –  chiarisce De Giosa  –  non abbiamo prove schiaccianti”. A tutto questo si aggiunge l’enorme carenza di personale. Solo al 118 di Bari mancano almeno 60 infermieri, una carenza che si è aggravata dal momento in cui non è più possibile effettuare gli straordinari. Una lunga lista di problemi che ha spinto il coordinatore ad annunciare le sue dimissioni: “Spero che l’assessore Gentile prenda a cuore questo tema. A partire dall’istituzione del dipartimento regionale“. La figura di coordinamento era già prevista dalla Regione nel 2006 ma non è mai nata: “Servirebbe finalmente a fare un po’ d’ordine nel sistema eliminando anche qualche struttura di comando di troppo“.

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