Cala Sant’Andrea è diventata il rompicapo dell’estate 2020, dopo l’invasione dei “barbari” sembra essere diventata anche la succursale della “colmata” del nuovo porto commerciale, da dove partono gli spettacoli pirotecnici delle feste patronali. Il fenomeno si è ripetuto nella notte tra l’8 e il 9 settembre alle ore 03:00. Sicuramente non potevano essere i residui dei fuochi lanciati a devozione di Pietro Napolitano, sia per l’ora che per la logistica. L’unico evento del giorno da ricordare era la confisca dei beni della famiglia Racanati, evidentemente qualche famiglia nemica ha commissionato i fuochi per festeggiare oppure c’era qualche compleanno di pregiudicati o affini da festeggiare?
Certo è che i fuochi ci sono stati e si sommano a quelli di sabato 5 agosto, alle ore 00:30, del 14 agosto scorso tra le tende abusive di ferragosto, e del 25 agosto.
Attendiamo risposte dalla Capitaneria di Porto, Forze dell’Ordine e Sindaco sperando di non essere costretti a tenere un nuovo diario per la conta dei fuochi d’artificio non autorizzati, così come facciamo per le auto incendiate.