Operazione verità sul “Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”

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Il “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” rientra tra gli “organi collegiali ritenuti indispensabili, dal Consiglio Comunale, per la realizzazione dei fini istituzionali dell’Amministrazione” (leggi delibera QUI ), pertanto riteniamo quest’organismo una cosa seria e non può essere lasciato in balia dell’improvvisazione politico-amministrativa.

Il Comitato nato nella seduta di Consiglio Comunale del 7 Aprile 1997 n. 48, in un contesto storico particolare, dopo le due grandi operazioni antidroga “Reset” e “Primavera”, rappresentava  lo strumento che avrebbe messo insieme le competenze e conoscenze delle istituzioni con quelle della cittadinanza attiva nella lotta ai fenomeni criminali, mediante azioni di prevenzione degli stessi solo dopo lo studio analitico delle cause che ne favoriscono lo sviluppo.

Da allora, nessun sindaco, a cominciare da Guglielmo Minervini, passando da Tommaso Minervini e Antonio Azzollini, ha mai attivato questo Comitato.

Il consiglio comunale, nella seduta di mercoledì 15 Ottobre 2014, dopo numerose nostre sollecitazioni era stato convocato per rifinire e rendere operativo il regolamento del Comitato ed invece, con nostra sorpresa, il partito della Rifondazione Comunista, tramite il suo consigliere Gianni Porta, ha fatto approvare lo “snellimento” della composizione originaria del Comitato, dando esclusivamente spazio agli organi istituzionali, mentre movimenti, associazioni e tutti gli organismi del terzo settore sarebbero stati relegati a meri “invitati”. Ancora oggi appare incomprensibile il motivo per cui si sia  pervicacemente voluto varare questo “nuovo” organismo che, una volta privato della componente dei movimenti e associazioni interessati, altro non è che il duplicato di quanto è già nelle competenze dell’amministrazione.

Hanno motivato la scelta, così è scritto nella Delibera n.37 del 15.10.2014, affermando che: “ la composizione prevista (dal vecchio regolamento) può risultare pletorica e i metodi di formazione della composizione prevista possono risultare farraginosi tali da non consentire la dovuta e necessaria celerità nella composizione e insediamento del Comitato”. La delibera precisa che i rappresentanti espressione di organismi e/o associazioni cittadine impegnati nel settore del volontariato, della prevenzione della devianza, illegalità e criminalità, una volta esclusi come componenti permanenti del Comitato, sarebbero stati individuati e invitati da un avviso pubblico.

Il 19 Marzo 2015 il Comune lancia l’avviso pubblico per raccogliere “le manifestazione d’interesse a partecipare al Comitato con conseguente formazione di un Albo apposito“; rispondono solo in cinque: Ass. “Il Cerchio, Ass. “Avvocati Molfetta”, Ass. “Comitando”, l’I.I.S.S. “Mons. Bello Molfetta” e il Presidio LIBERA Molfetta. Il Comitato s’insedia solo il 26 Novembre 2015 alla presenza del Sindaco Paola Natalicchio, il Presidente del Consiglio Nicola Piergiovanni, i consiglieri comunali Domenico Gagliardi e Mariano Caputo, il Comandante della Polizia Municipale Dott. Giuseppe Mauro Gadaleta, i rappresentanti delle associazioni che hanno risposto all’avviso pubblico con la manifestazione di volontà a far parte del Comitato, come previsto dall’art. 5 del nuovo regolamento. Si tratta dei rappresentanti delle associazioni “Il Cerchio”, “Comitando”, Avvocati Molfetta, del Sert, del Presidio Libera Molfetta e dell’Istituto “Mons. A. Bello”. A conclusione di quella riunione si decideva, unanimemente, di rimandare ad altra seduta la nomina del Vice Presidente e di allargare l’attuale composizione del Comitato mediante la partecipazione di altri organismi, che così sarebbero diventati parte integrante del Comitato stesso, da invitare tramite lettera formale, in aggiunta ai componenti di cui all’avviso pubblico. Con invito n. 16425 del 22.3.2016 è convocato per il 31.3.2016 il Comitato “allargato” con i nuovi “invitati” che potete leggere  QUI.

Il 31.3.2016 si è riunito il “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” e il Movimento “Liberatorio Politico” è stato “invitato” a parteciparvi.

 In quell’incontro il Liberatorio Politico ha presentato, oltre a numerose proposte operative, una richiesta di chiarimenti sulla legittimità della composizione del Comitato stesso.

Lettera Revisione Regolamento Comitato .31.4.2016

Questa, in sintesi, la richiesta: “Il “Liberatorio Politico” non ha risposto all’avviso pubblico perché ha ritenuto che quella delibera del 15 ottobre 2014 rendesse palese la volontà dell’amministrazione comunale di non prevedere un organismo paritetico tra istituzioni e cittadinanza attiva, facendo diventare quest’ultima una semplice invitata con nessun potere operativo. Ebbene oggi chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale se siamo stati convocati per far parte integrante di questo organismo istituzionale, oppure siamo ancora dei semplici invitati. Il “Liberatorio Politico” vorrebbe che il Comitato diventasse operativo da subito, perché è stato perso già molto tempo, ma non intende farne parte attraverso una procedura irregolare. Nel primo caso, qualora si voglia “allargare” la composizione del Comitato agli odierni convocati, non è sufficiente la volontà del presidente del Consiglio Comunale ma è necessaria una delibera del Consiglio Comunale. Nel secondo caso, se gli odierni convenuti sono stati invitati come rappresentativi di categorie sociali, questa convocazione è da intendersi nulla perché non è chiaro il criterio di scelta operato all’interno delle categorie sociali invitate. Dall’elenco pervenuto ci sembra che alcune realtà sindacali, professionali e associative non siano state convocate. Pertanto la nostra proposta rimane quella di tornare in Consiglio Comunale, modificare il regolamento del Comitato, ripristinando quello originale in modo da avere un organismo paritetico”.

Il 14.4.2016 il Presidente del Consiglio Comunale ha riconvocato il Comitato, mentre il Liberatorio, non avendo ricevuto risposte all’istanza protocollata il 31.3.2016, ha ritenuto di inviare una nuova istanza astenendosi dalla partecipazione all’incontro: 

“Premesso che in occasione della riunione tenutasi il 31 marzo 2016 il sottoscritto, nella qualità di coordinatore del movimento civico “Liberatorio Politico”, ha richiesto di porre agli atti del verbale la nota prot. 18163 (in allegato) con cui si argomentavano i dubbi circa la legittimità e regolarità della composizione assembleare.

Rilevato, inoltre, che la copia del Regolamento Costitutivo del CMFD fosse carente degli atti prodotti nel Consiglio Comunale in cui veniva emendato il Regolamento deliberato nel 1997.

Considerato che, allo stato attuale, non è pervenuta allo scrivente alcun riscontro formale in merito al recepimento di quanto sopra illustrato.

Con la presente si comunica l’astensione del movimento civico “Liberatorio Politico” dalla partecipazione al consesso fissato in data odierna.”

Sollecito revisione CCMFD

In attesa che il Presidente del Consiglio Comunale e il Segretario Comunale ci diano riscontro alle istanze depositate, ribadiamo la necessità di provvedere alla legittimazione degli “invitati”, vecchi e nuovi, mediante un atto amministrativo che, esclusivamente, il Consiglio Comunale può deliberare con un emendamento da portare nel primo consiglio Comunale utile.  Nel contempo sarebbe utile conoscere il parere di legittimità del Segretario Comunale sulla validità della composizione del Comitato stesso e sulle delibere sottoposte al voto degli “invitati”, oltreché sui verbali e sulla nomina del vice presidente.

Una volta chiarito quanto sopra, ci preme precisare che il Comitato dovrebbe dotarsi di un regolamento interno per evitare che le relazioni fatte durante le riunioni siano divulgate secondo un criterio chiaro e condiviso senza fughe in avanti come è stato fatto dal Sindaco, o suo addetto stampa, che ha divulgato un comunicato stampa dal titolo I dati del Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali” in cui erano riportati solo le relazione dell’amministrazione comunale e non dei vari intervenuti. Infine nel succitato comunicato non corrispondeva al vero quando si diceva che il Liberatorio Politico “ha risposto all’avviso pubblico con la manifestazione di volontà a far parte del Comitato, come previsto dall’art. 5 del regolamento“.

Allegati:

Queste le nostre riflessioni e proposte per il “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”

Vecchio Regolamento – Consiglio Comunale del 7 Aprile 1997 n. 48

Nuovo  Regolamento – Consiglio Comunale  del 15 Ottobre 2014 n. 37

“Cronistoria di un “Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”. La partecipazione sospesa”,

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