Il gip Sergio Di Paola ha scarcerato tre dei professionisti coinvolti nell'inchieste Gibbanza, la maxi operazione della procura di Bari sulla presunta compravendita di sentenze nelle cause tributarie. Vanno ai domiciliari il commercialista Gianluca Guerrieri e Michele Di Fonzo, in carcere dal tre novembre scorso. E' stato invece rimesso in libertà il commercialista Franco Balducci, difeso dall'avvocato Michele Laforgia: il giudice ha valutato che Balducci era stato già arrestato nei mesi scorsi, in via cautelare, dalla procura di Trani per reati simili.
Commissioni tributarie, il giudice Quintavalle lascia il carcere e va ai domiciliari
di Ivan Cimmarusti – Barisera
Si attenua il provvedimento cautelare a carico di Oronzo Quintavalle, il giudice tributario finito nell’inchiesta Gibbanza sulla presunta compravendita di sentenze alle Commissioni regionali tributarie. L’ex commercialista, su richiesta della Procura, ha abbandonato il carcere nel primo pomeriggio ed è agli arresti domiciliari. La decisione di attenuare la misura cautelare è stata presa proprio dal pm Isabella Ginefra, dopo che Quintavalle ha cominciato a fornire una serie di elementi investigativi che hanno permesso di allargare ulteriormente l’indagine, toccando Agenzia dell’entrate, altri commercialisti soprattutto della provincia di Bari e altri giudici tributari.
In mattinata, intanto, sono stati svolti più interrogatori investigativi, su richiesta della Procura. Il pm Ginefra ha ascoltato il commercialista Gianluca Guerrieri e i giudici tributari Michele Di Fonzo e Franco Balducci.
Secondo quanto emerge, a Guerrieri sono state fatte domande specifiche sulla base delle accuse mosse nel corso degli interrogatori fatti a Oronzo Quintavalle, personaggio chiave dell’indagine, il quale sta collaborando con gli investigatori chiarendo il quadro generale della vicenda. A Guerrieri, tra le altre cose, è contestato di aver collaborato con Quintavalle per risolvere, a favore del contribuente e a discapito dell’amministrazione finanziaria, un contenzioso tra la società Ingross Levante e l’Agenzia dell’Entrate. La società, tra il 1999 e il 2003, non aveva pagato tasse per 59 milioni di euro. Il procedimento, come emerso dalle indagini, è andato a favore della società.