La Giunta Comunale il 12 febbraio scorso, con delibera n.39, s’impegnava a destinare a sede di Polizia di Stato uno dei beni immobili confiscati a componenti dei sodalizi criminali locali condannati in via definitiva negli anni ’90. Una tale iniziativa avrebbe potuto avere un plauso e consenso unanime se non fosse stata sviluppata all’interno di un provvedimento amministrativo che sconcerta e lascia l’amaro in bocca in movimenti politici e associazioni che in questa città lavorano da anni sui temi dell’antimafia sociale e sulla destinazione sociale dei beni confiscati alla criminalità locale. La relazione dell’assessore al ramo lascia trasparire, ancora una volta, una scarsa conoscenza di vicende che hanno cambiato la storia di questa città. Le grandi operazioni anticrimine “Primavera” e “Reset”, portate a termine dagli organi di Polizia Giudiziaria, hanno restituito alla comunità cinque beni immobili confiscati ad altrettanti protagonisti di quelle vicende. Il Liberatorio Politico già dal 2007 ha interrogato l’allora sindaco Azzollini per avere notizie sui beni confiscati ai signori della droga. Ma, evidentemente, nel segno dell’omertà o dei segreti di “famiglia”, così com’è blasfemo affermare che a Molfetta c’è la mafia, altrettanto doveva rimanere tabù il fatto che ci sono stati dei beni confiscati alle nostre famiglie criminali, facenti capo a Fiore Alfredo, Andriani Antonio e Parisi Michele.
Nel 2008, pur non avendo ricevuto risposte dal sindaco Azzollini, riuscimmo ad ottenere notizie sui beni confiscati alla nostra criminalità organizzata.
Il Liberatorio Politico contribuisce in quegli anni a far nascere il Presidio cittadino di LIBERA che continua a chiedere insistentemente l’utilizzo dei beni confiscati; nel 2012 insieme ad altre realtà associative cittadine (AGESCI I – Duomo, AGESCI II – Parrocchia S.Achille, Archeoclub d’Italia – sede di Molfetta, Arci – Molfetta Circolo “Il Cavallo di Troia”, Ass. Culturale “TEATRERMITAGE”, Azione Cattolica Italiana – Coordinamento di Molfetta, Casa per la Pace, LIBERA Presidio di Molfetta, MASCI – Duomo, Movimento “Liberatorio Politico”, Redazione di “Terre Libere”) attraverso un documento inviato a tutti i consiglieri comunali, assessori e sindaco si informa dell’esistenza a Molfetta di 5 Beni Confiscati alla criminalità locale, presenti nel patrimonio indisponibile del Comune dal 2001, ovvero:
Terreno agricolo in C.da Piscina Messere Mauro
Confiscato a: ANDRIANI ANTONIO (09-06-1962)
il 05-feb-98
Trasferito al Comune in data: 21-giu-01
* Bene destinato a finalità sociali
Locale generico in Vico S. Alfonso n. 8
Confiscato a: ANDRIANI ANTONIO (09-06-1962)
il 05-feb-98.
Trasferito al Comune il :21-giu-01
* Destinazione- Sede associazioni
Appartamento in Via S. Nicola 48
confiscato a: FIORE ALFREDO NANDO (06-08-1963)
il 27-nov-98.
Trasferito al Comune il: 06-nov-01
* Destinazione: Alloggio per indigenti, senza tetto
Appartamento in Vico S.Stefano n.2/b
confiscato a: FIORE ALFREDO NANDO (06-08-1963)
il: 27-nov-98
Trasferito al Comune il: 06-nov-01
*Destinazione – Alloggio per indigenti, senza tetto
Appartamento – Arco Catacombe n.12-14
confiscato a: PARISI MICHELE 10-05-1973
il: 01-lug-99
Trasferito al Comune il: 21-giu-01
*Destinazione – Centro per famiglie
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