Molfetta non comparirà tra i ventisette Comuni pugliesi che beneficeranno dei PIRP (Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie).
Questa volta non si tratta di una sconfitta dell’amministrazione Azzollini ma di tutta la città e della politica, e le responsabilità certo non si dovranno addebitare alla Regione Puglia o alla commissione che ha valutato i progetti.
Le responsabilità potrebbero essere, invece, nella superficialità dell’operato di un Consiglio Comunale che, sempre in affanno con le scadenze, in una seduta straordinaria del 7 maggio 2007 con 30 voti favorevoli ed unanimi approvò il programma di riqualificazione delle periferie cittadine.
All’indomani del voto favorevole, i Consiglieri Comunali dell’opposizione Annalisa Altomare, Antonio Ancona, Mariano Caputo, Lillino di Gioia, Michele di Molfetta, Nicola Piergiovanni, Tommaso Minervini, Nino Sallustio, Mino Salvemini giustificarono il loro voto favorevole con un comunicato stampa e in un passaggio del loro documento dichiaravano:
«A noi consiglieri di opposizione (e di alternativa alla destra) il PIRP è parso più un’occasione perduta che una grande opportunità, che poteva essere colta in modo migliore.
Soprattutto i cittadini del quartiere, andavano coinvolti sin dalle prime scelte e non solo negli atti finali quando non è più possibile correggere nulla. (Ma questo è un Valore che la destra, specialmente quella del fine settimana, fatica a comprendere).
Votare il PIRP era doveroso (siamo all’opposizione ma responsabili e consapevoli del destino e delle opportunità della nostra comunità, opportunità a cui abbiamo fortemente contribuito a Molfetta, insieme ai sindacati inquilini, e nel governo regionale), sia per dare una risposta ai cittadini residenti, che per cogliere una opportunità che il governo regionale ha voluto mettere a disposizione delle periferie dimenticate da anni di politiche urbanistiche irresponsabili.
Altrettanto doveroso controllare e correggere l’uso che faranno di questa grande opportunità i capi popolo della destra. Altrettanto doveroso migliorare le potenzialità di questo finanziamento, sperando che le lacune riscontrate non mettano a rischio il finanziamento regionale.
Seppure dall’attuale condizione di opposizione, continueremo, con il governo regionale e con tutte le altre energie istituzionali, politiche e culturali del centro sinistra, a fornire ai molfettesi le opportunità di miglioramento nei fatti concreti…e nei Valori.»
Poi il comunicato, facendo riferimento ai meriti di tale progetto, così riferiva:
«Il lavoro svolto dall’amministrazione ha quindi pochi meriti. Bravi i giovani professionisti "genuini" della creatività e dell’impegno, che sono stati coinvolti nella progettazione urbana dall’ Amministrazione, stendendo un velo pietoso su alcune presenze, pur minoritarie ed ininfluenti, che dovevano sentire eticamente il dovere di non parteciparvi.»
Credo sia superfluo commentare queste dichiarazioni che ancora una volta esprimono le difficoltà e l’incapacità di un’opposizione politica e amministrativa che il centro-sinistra molfettese non è riuscito ad esprimere in passato ed arranca oggi ad affermare, tranne qualche sporadica eccezione.
A noi, così come fanno in molti senza meritarlo, risulterebbe facile dire “l’avevamo detto”! Invece, chiediamo all’opposizione in consiglio comunale di svolgere con attenzione e professionalità il compito che i cittadini gli hanno assegnato e di votare i provvedimenti sempre con cognizione di causa e senza giustificarsi a posteriori. Se non si ha tempo di leggersi le carte è più dignitoso non presentarsi in consiglio comunale, invece di fare danni alla città e alla credibilità della politica.
Tanto per ricordare a chi ha la memoria corta, prima del dibattito in Consiglio Comunale, il Liberatorio Politico aveva espresso le proprie perplessità sul provvedimento anticipando una profetica bocciatura del progetto.
Ma, l’opposizione, sempre nella logica del voto di bassa demagogia e del “vogliamoci tutti bene per lo sviluppo della città” votò favorevolmente.
Oggi è normale che quella stessa opposizione si senta imbavagliata nell’esprimersi su questa bocciatura perché corresponsabile in qualche modo.
L’opposizione ha il compito di fare la sua parte fino in fondo, anche rischiando di essere impopolare. Per i curiosi rimandiamo alla lettura dei nostri interventi sul PIRP del 4 maggio 2007 e del 12 giugno 2007.