Nel 2017 abbiamo presentato il libro di Nicola De Ruvo “Sangue Infame – Come nasce una mafia”. Una narrazione dei nostri tempi, in cui le vicende dei protagonisti sembrano essere ambientate nel mezzogiorno d’Italia. Gli odori, gli orizzonti e i colori sono gli stessi, e chissà forse anche quel sistema mafioso strisciante non scritto, non detto, che ci avvolge quotidianamente come una coperta protettiva che ci rende sempre più indifferenti all’illegalità diffusa che ci sta travolgendo. Una mafia che tende a essere una coperta che copre anche chi non la vuole. La mafia si esprime in diversi modi, ma non per questo cessa di essere tale.
Perché, oggi vogliamo parlare del libro di Nicola de Ruvo? Perché da quando abbiamo presentato quel libro, il 6 luglio 2017, Nicola ha subìto parecchi “incidenti” sui suoi terreni e per questo dobbiamo parlarne. L’ultimo episodio è avvenuto sabato notte scorso quando qualcuno ha rubato circa 200 metri di tubi e numerose valvole per uso irriguo.
Nello stesso terreno, il 28 febbraio 2019 furono distrutti il contatore e la centralina elettrica che controlla l’impianto irriguo.
A questi “incidenti” si aggiungano gli innumerevoli incendi e distruzione di campi e alberi nei terreni di proprietà di Nicola.
Esprimere solidarietà non basta, chiediamo alle Forze dell’Ordine e alla Procura di Trani di radiografare tutte le denunce fatte da Nicola de Ruvo e leggere attentamente il suo libro “Sangue Infame” perché, “quel sistema mafioso strisciante non scritto, non detto, che ci avvolge quotidianamente come una coperta protettiva ci rende sempre più indifferenti all’illegalità diffusa che ci sta travolgendo “.