“Nella costante opera di prevenzione e vigilanza per dare sicurezza a tutta la Comunità molfettese”

Quello che segue è il comunicato diffuso sul sito del Comune di Molfetta dopo l’arresto di Vito Magarelli e (Gian)Vito Magarelli, accusati del tentato omicidio in piazza Paradiso del 10 agosto scorso. Sono parole molto chiare che meritano una riflessione.

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Arrestati gli autori dell’aggressione a piazza Paradiso. Il plauso del Sindaco, Tommaso Minervini

Desidero esprimere vivo apprezzamento al Comandante della Compagnia carabinieri di Molfetta, capitano Francesco Iodice, e ai suoi uomini per la brillante operazione che a conclusione di articolata attività investigative ha consentito di fare luce su un episodio criminoso che, ad agosto scorso, ha destato particolare allarme per la sicurezza pubblica cittadina.

Mi riferisco all’arresto di due soggetti noti alle forze dell’ordine, responsabili, secondo gli inquirenti, di tentato omicidio, in danno di un altro soggetto molfettese. I fatti risalgono alla serata del 10 agosto scorso quando intorno alle 22, in piazza Paradiso, due persone aggredirono con un coltello ed con un’arma da fuoco una terza persona.

Agli uomini della Compagnia Carabinieri va il mio plauso per il lavoro svolto con la certezza che la Benemerita continuerà nella costante opera di prevenzione e vigilanza per dare sicurezza a tutta la Comunità molfettese.

Tommaso Minervini
Sindaco di Molfetta

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In questo comunicato stampa quando il sindaco parla dei due arrestati come “due soggetti noti alle forze dell’ordine” dimentica che sono due cittadini noti anche a lui e a tutta la struttura amministrativa e forse non è solo la “Benemerita” che deve essere costante nell’opera di prevenzione e vigilanza della sicurezza in città. A tal proposito vogliamo ricordare al sindaco che (Gian)Vito Magarelli è il titolare della “Frutta e Verdura” in via Cap. Magrone (angolo via Cap. Azzarita) che abbiamo denunciato decine di volte per l’occupazione abusiva di suolo pubblico (qui l’ultimo esposto del 14 gennaio).

Dopo gli sporadici interventi della Polizia Locale per far rispettare le regole di civile convivenza, tutto è tornato come prima con l’occupazione abusiva di strade e marciapiedi di giorno e di notte. Questo vuol dire che la Polizia Locale non deve intervenire (quando accade) solo quando c’è la denuncia di un cittadino, ma una volta individuate le situazioni incancrenite di abusivismo e di arroganza strabordante, ogni giorno gli agenti devono far sentire la presenza dello stato fino a quando certi soggetti non capiranno che le regole da rispettare sono quelle dello Stato e non quelle che quotidianamente loro vogliono imporre alla comunità. Tra l’altro offrendo, in quell’angolo di città, un spettacolo indecoroso.

Questo vuol dire fare prevenzione e vigilare sulla sicurezza da parte di una pubblica amministrazione senza ricorrere all’autorità armata della “Benemerita“; prima dell’autorità, abbiamo bisogno di “autorevolezza” della politica e di chi la rappresenta sulle strade. 

E poi, sindaco, anche l’altro dei “due soggetti noti alle forze dell’ordine” era senz’altro noto anche a lei perché, se non lo fosse stato, lei non avrebbe dato un contributo di 3.000,00euro (qui la delibera) a quella “Associazione Comitato Festa dell’Annunziata” che sulla brochure a pag. 32 era riportato chiaramente: “Lungo via Annunziata sarà lanciato il Rosario Votivo, a cura dell’impresa artigiana Pasquale Liuzzi, a devozione di Vito Magarelli.

Pertanto, alla luce di quanto esposto, egregio sindaco, lunedì in consiglio comunale ci spieghi:

Era proprio opportuno e necessario che la Diocesi e il Comune di Molfetta, che ha anche concesso un contributo di €.3.000,00 al comitato organizzatore, fossero coinvolti in questa strana festa e con una manifestazione a “devozione” di questo operatore commerciale pregiudicato? Ne era consapevole prima di concedere il patrocinio? Aveva letto la bozza del manifesto e della brochure prima di deliberare? Aveva raccolto notizie sugli stessi organizzatori?

Il fatto aveva una grande valenza simbolica all’interno di una narrazione che comincia dal 1992, e non ancora conclusa, che vede coinvolto quel “mondo variegato che andava sotto il nome di Piazza Paradiso” e che portò all’omicidio del sindaco Gianni Carnicella.

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