Nella città delle libertà, e dell’abusivismo facile, accade che un’impresa edile decide arbitrariamente di chiudere al traffico una strada abbastanza frequentata. Per eseguire dei lavori alle tavolette dei balconi, di uno stabile in via Maggiore Sallustio, l’impresa decide bene che deve occupare numerosi posti auto per collocare il mezzo della scala mobile dalla parte opposta all’immobile su cui deve operare. Avendo trovato la strada sbarrata abbiamo fatto una ricerca sull’albo pretorio e non abbiamo trovato nessuna ordinanza che annunciava i lavori in oggetto. Abbiamo interpellato la Polizia Municipale e il Sovrintendente ai Lavori Pubblici ci ha confermato che non c’era alcuna autorizzazione a chiudere al traffico quella strada. Fino ad oggi l’impresa ha occupato numerosi posti auto senza esporre uno straccio di autorizzazione; tra l’altro se avesse esposto l’autorizzazione, come prevede la legge, si conoscerebbe anche il nome dell’impresa. Chiediamo all’assessore ai lavori pubblici e al Comandante della Polizia Municipale cosa intendono fare per sanzionare l’impresa che ha commesso tale abuso, molto diffuso in città, e che tipo di sanzione è prevista anche per chi doveva controllare. Sicuramente ricorreranno all’autorizzazione in sanatoria, ma questo non basta.