
fonte: Matteo d’Ingeo – laltramolfetta.it
“… Per il nuovo porto commerciale di Molfetta, però, non c’è ancora pace… Una delle opere pubbliche più grandi e complesse in Italia, ha ancora un nuovo capitolo d’indagine aperto. Spero vivamente che si possa completare l’importante opera pubblica. Attendiamo con fiducia che la Magistratura scriva la verità giuridica anche di questo secondo capitolo. Ma i complottisti di mestiere abbiano un sussulto di autocritica”.
Queste erano alcune dichiarazioni del Sindaco Tommaso Minervini all’indomani della sentenza della Corte di Appello di Bari, del 22.03.2024, che confermava le assoluzioni del processo di primo grado per tutti gli imputati coinvolti nella costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta.
Dichiarazioni certamente discutibili per essere state pronunciate da chi rappresenta il Comune di Molfetta, che si è costituito parte civile nel processo di primo grado, e che chiedeva quindi di accertare le responsabilità penali degli imputati.
Inoltre, queste dichiarazioni non tenevano conto delle motivazioni, della stessa sentenza d’appello, depositate qualche settimana fa.
In questo articolo ci occuperemo della parte in cui i giudici d’appello rispondono alle argomentazioni che accompagnano le richieste della parte civile rappresentata dall’Avv. Annamaria Caputo per conto del Comitato Bonifica Molfetta (di seguito CBM).
Ricostruiamo i fatti…
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