Morire a 17 anni andando a lezione. Ecco perché non si può risparmiare sulla scuola

Si è consumata a Rivoli (Torino) l’ennesima tragedia tra le mura scolastiche e si ripropone la questione della sicurezza degli edifici scolastici.
E proprio sul sito del Governo si legge: “Da un’indagine del Ministero dell’Istruzione risulta che in Italia quasi 10 mila edifici scolastici non sono sicuri”. Per questo motivo il Ministro Gelmini riconvocherà l’Osservatorio sull’edilizia scolastica e farà partire un censimento di tutti gli edifici scolastici sollecitando il Cipe (Centro Interministeriale per la Programmazione Economica) e le Regioni per l’ammodernamento e la messa a norma degli edifici.
Se la tragedia di Rivoli è legata alla scarsa sicurezza dell’edificio scolastico il provvedimento del Ministro è tardivo.
Dall’ultima indagine di Legambiente Piemonte “Ecosistema scuola 2008”, condotta su 412 edifici scolastici della regione, risulta che quasi la metà (il 47,7 per cento) risultano costruiti prima del 1974. E uno su 4 risale addirittura a prima del 1940.
A fronte di una media nazionale di poco superiore al 12 per cento, in Piemonte buona parte (il 41,4 per cento) delle scuole è ospitata in "edifici storici". Come quello che dal 1970 ospita il Darwin di Rivoli.
Il Codacons riassume l’accaduto in una battuta: "E’ una tragedia annunciata"; infatti il 75% degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è sicuro poichè mancano diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo stato di fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle istituzioni a salvaguardia dell’incolumità degli studenti".
"Allucinante", è, invece, il commento del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.

"E’ una vergogna che in una scuola succedano queste cose" ha accusato la madre di Andrea, 17 anni, il più grave dei tre feriti ricoverati nell’ospedale Cto di Torino.
"Una tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola" ha detto il Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, al termine di un incontro con le istituzioni locali e le forze dell’ordine svoltosi a Rivoli. "Sono qui per esprimere la mia vicinanza personale e del governo – ha aggiunto – a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia. Ai ragazzi e alle loro famiglie e, in modo particolare, alla famiglia del ragazzo che qui ha perso la vita".

Noi pensiamo che la tragedia di Rivoli "non è una fatalità";  la pessima condizione degli edifici scolastici nel nostro paese è una questione annosa che viene denunciata da tempo dalle rappresentanze dei lavoratori e dai comitati dei genitori.
La gran parte degli edifici non è conforme alle norme di sicurezza e sono fatiscenti, la legge 626 non è applicata. Molte scuole sono a rischio e può succedere ogni giorno quello che è accaduto a Rivoli. In questi giorni in molte scuole della provincia di Bari si sono registrati incidenti molto simili a quello di Rivoli per fortuna senza conseguenze gravi per il personale scolastico.
Ciò che serve, urgentemente, è un rigoroso monitoraggio delle strutture e l’investimento di risorse.
Ecco perché, cara Ministra Gemini, “non si può risparmiare sulla scuola".

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