Andrea Filannino di 54 anni e il figlio Michele, 32enne, sono stati arrestati, ai domiciliari, dalla guardia di finanza a Molfetta. I due, originari di Barletta ma molfettesi di adozione, accusati di estorsione e usura in concorso, avrebbero perseguitato il titolare di un negozio di elettronica e telefonia costringendolo a versare loro soldi per avere “protezione”. Tutto comincia nel gennaio 2016 quando Andrea Filannino, si presentò nel negozio della vittima portando via un cellulare senza pagare dicendo che intendeva offrire protezione al commerciante per 300 euro a settimana.
Con il passare del tempo, i Filannino, non solo avevano preteso dalla vittima cifre più cospicue, una tantum, ma gli avevano anche concesso un prestito da 25mila euro che, nel giro di pochi mesi, con degli interessi, erano diventati 45mila euro. A gennaio il padre Andrea fu arrestato ma le estorsioni nei confronti del commerciante sono proseguite con il figlio Michele, incastrato da alcune intercettazioni effettuate nel carcere di Trani durante i colloqui con il padre.
Questa è la notizia del giorno che sicuramente convincerà qualcuno a credere, non più come ipotesi, che a Molfetta esiste il racket e l’usura, ma non da oggi.