di Isabel Romano (www.ilfatto.net/…)
Molfetta- Ancora una volta lo stesso copione si ripete anche in questa prima notte di ottobre. Fiamme che divampano all’improvviso inghiottendo in una morsa letale autovetture parcheggiate per strada.
Intorno all’1.30 di questa notte in Corso Vito Fornari, più precisamente nei pressi del distributore di benzina Erg, una Renault Scenic è stata completamente distrutta dalle fiamme sotto gli occhi impotenti dei proprietari e di tutto il vicinato, destato dall’allarme e dal passaparola generale che ha impedito che l’incendio si estendesse interessando e distruggendo altre vetture circostanti.
Tempestivo l’arrivo dei Carabinieri, allertati dalla segnalazione di un giovane di passaggio, quando ancora le fiamme lambivano solo la ruota anteriore sinistra della vettura: in questo frangente è stato infatti possibile spostare l’auto, parcheggiata tra altre due vetture, al centro dell’ampia strada evitando anche danni agli edifici e agli esercizi commerciali. In poco tempo la vettura è divenuta una grande torcia nella notte scandita dallo scoppio in successione dei finestrini, mentre pericolosamente il carburate fuoriuscito dal serbatoio formava un piccolo rivo infuocato che ha preso a scorrere giù lungo la strada.
Solo intorno alle 2 sono giunti i Vigili del Fuoco, provenienti da Bari, a estinguere le fiamme: un intervento non certo tempestivo, rispetto a quello dei Carabinieri, visto il punto di partenza, e che ha suscitato perplessità da parte dei presenti sul non intervento del Distaccamento di Molfetta. Domato l’incendio, della Renault Scenic non è rimasta che la scocca annerita, mentre altre cinque autovetture parcheggiate nella immediate vicinanze (una Brava, una Punto, una Polo, una Focus e una Kangoo) hanno riportato lievi danni.
Rimane comunque la paura degli abitanti dell’edificio attiguo al punto dove si è sviluppato l’incendio, ed in particolare lo spavento di alcuni abitanti anziani che nel cuore della notte hanno visto le fiamme quasi lambire i balconi delle proprie abitazioni. Ed ancora una volta la dicitura “cause incerte o accidentali” sembra proprio non convincere nessuno. Sembrerebbe esserci quasi una macabra ritualità dietro ogni singolo incendio; luoghi e vetture differenti, ma stesse modalità in cui la parola “dolo” risuona sempre più forte e certa.