Molfetta, stupro di gruppo: condannati anche i tre minorenni

I fatti risalgono alla primavera del 2012, quando una ragazza 14enne fu violentata e stuprata nell’Anfiteatro del parco di Ponente a Molfetta. Per quella violenza sessuale furono arrestati e processati con rito abbreviato 4 giovani, allora maggiorenni, Domenico Ponte (21 anni), Nicolas Turtur (25), Andrea Rana (20) e Angelo De Cesare (21). Il relativo giudizio pende attualmente in sede d’appello a Bari, dove si discuterà il prossimo 3 maggio 2019.

Invece nella giornata del 30 ottobre scorso, il Tribunale per i Minorenni di Bari ha condannato in primo grado, alla pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione a V.P., C.D.G. e D.R. altri tre ragazzi, allora minorenni, che parteciparono alla stessa violenza di gruppo.  Un quarto imputato minorenne, C.M., ammettendo gli addebiti, aveva avanzato richiesta di messa alla prova, stralciando la propria posizione e definendola anticipatamente. 

Molfetta, stupro di gruppo: condannati tre minorenni

fonte: Giovanni Di Benedetto – https://www.norbaonline.it

Il tribunale dei minori di Bari ha condannato alla pena di due anni e 9 mesi di carcere tre giovani, all’epoca neanche 18enni, accusati di aver violentato una ragazzina di 15 anni nella zona dell’anfiteatro di ponente a Molfetta nell’aprile del 2012. Un quarto imputato, dopo aver ammesso le proprie responsabilità, è attualmente in regime di messa alla prova. Altre 4 persone, tutte maggiorenni, furono già condannate dal gup del Tribunale di Trani nel 2015 con rito abbreviato a pene tra i 4 anni e due mesi e 4 anni e 4 mesi, prossima udienza in appello il prossimo 3 maggio 2019. I componenti del branco, lo ricordiamo, furono arrestati a novembre del 2013.

Secondo l’accusa avrebbero agito in gruppo, sequestrando più volte la minore e in un’occasione approfittando di lei. Che avrebbe assecondato i piaceri del gruppo, emerse, per evitare di essere considerata una poco di buono, esattamente come appariva su un falso profilo facebook in cui era anche impresso il suo numero di telefono. Fu lei stessa a parlare con l’aiuto di una psicologa: temeva, raccontò in un secondo momento, di finire sulla bocca di tutti, un po’ per vergogna, un po’ per timore di ritorsioni. Secondo quanto accertato dalle indagini in 4 abusarono di lei, altri la deridevano senza intervenire.

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Tre condanne per lo stupro di una minorenne

https://www.rainews.it/tgr

 

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Stupro di una quattordicenne a Molfetta

2 dic 2013 | Canale 5 | 3639 views

Parla il papà di uno degli arrestati

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Molfetta, stuprata dal branco a 14 anni quattro giovani arrestati ma i coinvolti sono 10 «Se ti addormenti ti uccido»…

fonte: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it

E’ nato tutto da uno scherzo su Facebook. Poche righe inserite su un falso profilo creato da una ragazzina che ha pubblicato il numero di cellulare di una quattordicenne e l’inequivocabile frase che diceva più o meno così: “Disponibile a tutto”. Dopo questo messaggio la giovane è stata tormentata da decine di telefonate di ragazzi, tutti più grandi di lei, che non le hanno dato scampo fino a quando l’hanno violentata in gruppo in un anfiteatro all’aperto nella villa del parco di Ponente, a Molfetta, a circa 30 chilometri a nord di Bari. Per questi fatti, e per una successiva violenza sessuale compiuta da un solo giovane, quattro ragazzi tra i 18 e 24 anni sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre tre minorenni di 16 e 17 anni sono indagati a piede libero.

I fatti risalgono alla primavera del 2012. E’ sera. Il branco degli stupratori, dopo aver avvicinato la ragazzina, la invita a fare un giro in scooter. E’ una trappola: la ragazzina si ritrova poco dopo nell’anfiteatro alla periferia della città. Qui viene violentata a turno da cinque giovani mentre gli altri complici la bloccano e altri ancora assistono divertiti allo stupro. Passano i giorni e il gruppo ricomincia a perseguitare la ragazza. Lei resiste fino a quando accetta di uscire con un altro ragazzo che, carpendo la buona fede della giovanissima, la violenta al termine di un giro in moto. La ragazza non denuncia subito le violenze. E’ terrorizzata, distrugge la sim del suo cellulare e, per un pò, pensa che ciò sia sufficiente per poter andare avanti. Alla fine decide di confidarsi con un parente e con qualche amica. Qualcuno l’aiuta a denunciare le violenze ai carabinieri. Ai militari la giovane racconta di essere stata violentata da dieci giovani. Spiega che in cinque hanno abusato a turno di lei mentre gli altri la bloccavano e altri ancora ridevano. Parla anche della violenza subita dall’altro giovane e di altri palpeggiamenti e tentativi di stupro.

I carabinieri riescono ad identificare solo sette ragazzi, quattro dei quali sono stati posti oggi agli arresti domiciliari. Gli indagati appartengono tutti a famiglie normali, così come la vittima. Sono quasi tutti studenti e solo i nomi di alcuni di loro sono inseriti nelle banche dati delle forze di polizia per piccoli reati.

PM: ATTENTI AL CATTIVO USO DEI SOCIAL NETWORK
“I ragazzi non si rendono conto della portata delle conseguenze di un cattivo uso di certi strumenti” come i social network. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, nella conferenza stampa durante la quale, assieme al pm inquirente Mirella Conticelli, ha fornito particolari sull’arresto di quattro giovani accusati di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona ai danni di una 14enne. Altri tre minorenni sono indagati a piede libero. Durante la conferenza stampa è stato evidenziato il ruolo avuto in questa vicenda dalla creazione di un falso profilo della vittima su Facebook in cui era stato pubblicato il numero di cellulare della ragazzina e poche parole che dicevano più o meno così: ‘Disponibile a tuttò.

“Questa è una vicenda squallida e penosa – ha detto Giannella – e che l’esito arrivi oggi, nella giornata contro la violenza sulle donne, è del tutto casuale”. “Mesi prima delle violenze – hanno spiegato i due pm – qualcuno ha creato un profilo falso della ragazzina, che la descriveva molto disponibile. E se è vero che non c’è un rapporto di causa-effetto fra quel profilo e quanto accaduto, è vero pure che i ragazzi non si rendono conto della portata delle conseguenze di un cattivo uso di certi strumenti”. La giovane che ha creato il falso profilo è stata identificata ma non è coinvolta nell’indagine.

Gli episodi di cui la quattordicenne di Molfetta (Bari) è stata vittima di abusi sessuali sono diversi ma solo per due di essi (uno stupro di gruppo compiuto da cinque giovani in un anfiteatro all’aperto e una violenza sessuale subita da un maggiorenne) è stato raccolto un maggior corredo di prove che ha permesso al gip di mandare i quattro maggiorenni agli arresti domiciliari. Il giudice, rigettando la richiesta della procura di custodia in carcere, ha ritenuto la misura dei ‘domiciliarì sufficienti a garantire le esigenze cautelari.

Dopo i due stupri il branco ha continuato a tormentare la giovane vittima con minacce, telefonate, messaggi. La 14enne, terrorizzata, ha distrutto la sim del suo cellulare e, per un pò, ha pensato che ciò sarebbe bastato per poter andare avanti. Poi però si è confidata con un parente e con qualche amica. Quelle confidenze sono state raccolte da altri che hanno aiutato la ragazzina a denunciare quanto accaduto e a ricostruirlo minuziosamente ai carabinieri. La giovane ha quindi raccontato di essere stata violentata da dieci giovani. Ha detto che cinque hanno abusato a turno di lei mentre gli altri la bloccavano e altri ancora assistevano divertiti. I carabinieri sono riusciti ad identificare solo i sette giovanissimi ora indagati.

 

 

 

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