Si è svolta venerdì, dinanzi al Gip del Tribunale di Trani, dott. Luca Buonvino, l’udienza per l’audizione del perito psicologo, dott. Giuseppe Gallo, il quale ha relazionato in merito alla attendibilità ed alla capacità a testimoniare della vittima dello stupro di gruppo occorso nell’aprile 2012nell’anfiteatro di Ponente di Molfetta.
Il tecnico incaricato ha confermato la piena attendibilità della ragazza, considerando veritiero il racconto denunciato ai Carabinieri di Molfetta, che poi hanno svolto le indagini, ed al pubblico ministero tranese che li ha coordinati, dott.ssa Mirella Conticelli, confermandone, nel contempo, la piena capacità a testimoniare, ossia l’idoneità fisica e mentale a deporre nel procedimento. Il perito, che era stato nominato dal Gip in sede di incidente probatorio lo scorso 9 gennaio, ha altresì evidenziato la presenza di danni psicologici permanenti a seguito dello shock causato dalla brutalità dell’evento. La giovane, ricordiamo all’epoca del fatti appena quattordicenne e la cui difesa è affidata all’avv. Annalisa Nanna, fu adescata dagli otto indagati – 4 minorenni e 4 maggiorenni – nell’aprile 2012 e condotta nell’anfiteatro molfettese dove, dietro le quinte, in quattro abusarono di lei mentre gli altri assistevano impassibili alle sue richieste d’aiuto; in un secondo momento, un quinto, che era riuscito a carpire la sua fiducia mostrandosi pentito per non essere intervenuto in suo soccorso durante il precedente stupro dei compagni, la costrinse a subire violenza conducendola alle spalle della Madonna dei Martiri anziché riaccompagnarla a casa in scooter come si era offerto di fare. I filoni processuali restano, quindi, due: uno dinanzi al Tribunale ordinario per i quattro maggiorenni ed altro parallelo dinanzi al Tribunale per i Minorenni di Bari per gli altri minori dei 18 anni all’epoca dei fatti e per uno dei quali, Cosimo M., lo scorso 27 aprile, sono scattate le manette con una ordinanza del Gip, dott.ssa Patrizia Famà, basata proprio sulla perizia del dott. Gallo. Il ragazzo è attualmente ristretto presso una Comunità del Leccese “onde tutelare la collettività e la stessa persona offesa, e nei cui confronti la portata intimidatoria si è protratta nel tempo senza potersi considerare conclusa”. Sono, allo stato, cinque i soggetti sottoposti a misura cautelare; oltre Cosimo M., Domenico P., Andrea R., Angelo D.C. e Nicolas T.. Le indagini dovrebbero risultare sostanzialmente terminate: la battaglia si riverserà adesso in sede dibattimentale.