Molfetta, ipotesi dolo dietro il rogo di Miragica

C’è l’ombra di speculazioni alla base dell’incendio che ha distrutto il parco divertimenti – fonte: Matteo Diamante – www.lagazzettadelmezzogiorno.it. 

Il forte sospetto che a provocare l’incendio di lunedì scorso al parco divertimenti Miragica di Molfetta, ormai in disuso dal 2018, sia stata la mano dell’uomo è, ad oggi, molto forte. Questo il motivo per cui la Procura della Repubblica di Trani ha aperto ufficialmente un’inchiesta per chiarire le cause del rogo. Le indagini sono coordinate dalla pm Maria Isabella Scamarcio con il supporto della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta e della Polizia Locale. L’obiettivo iniziale è quello di recuperare e visionare i nastri delle immagini di videosorveglianza presenti in zona e quelli delle aziende private nella speranza di trovare qualche indizio che possa chiarire una vicenda dagli sviluppi più che sospetti. Inoltre, importanti sono stati i rilevi effettuati dai Vigili del Fuoco sopraggiunti sul posto per placare un incendio di vasta proporzione, in grado di distruggere buona parte del parco divertimenti e creare serie difficoltà agli automobilisti che viaggiavano sulla Strada Statale 16 bis in direzione nord.

Da quanto si apprende, sarebbero stati proprio i Vigili del Fuoco a scartare quasi subito l’ipotesi di un incendio sviluppatosi per cause accidentali. Non è escluso che il rogo possa essere stato indotto dall’esterno dell’area che ospitava il parco divertimenti per poi propagarsi velocemente all’interno per la fitta presenza di sterpaglie. Si tratta di un’area di oltre 80mila metri quadri in cui erano presenti non solo giostre e attrazioni, ma anche aree dedicate alla ristorazione e gazebi in legno. Tutto andato in fumo durante l’incendio insieme a pannelli, lastre di gomma e plastica e i cumuli di rifiuti accatastati all’interno di quella che veniva chiamata la Terra dei Giganti.

Quello di lunedì scorso è l’ultimo e più importante incendio sviluppatosi all’interno di Miragica, in quanto il 6 agosto dello scorso anno un ulteriore rogo, di proporzioni minori, aveva già messo a serio rischio l’intera area.
Diverse le motivazioni che inducono gli inquirenti a pensare che possa trattarsi di un incendio doloso. Durante le operazioni di bonifica effettuate successivamente allo spegnimento delle fiamme, sono stati riscontrati più punti di innesco, da cui poi le fiamme, favorite dal vento e dalle alte temperature, si sono poi propagate.

Ma perché distruggere un parco divertimenti inutilizzato dalla fine di ottobre 2018? Tutto potrebbe essere legato alla complessa questione del fallimento della società proprietaria di Miragica, Alfapark srl. Il parco divertimenti fu inaugurato nel 2009, ma il giro d’affari si è arrestato nel 2018 quando Miragica aveva accantonato 22,7 milioni di euro di perdite e il patrimonio era negativo per 14,8 milioni a fronte di debiti per 21 milioni.

Dopo il fallimento della società, formalizzato Tribunale di Brescia, l’intera struttura era stata messa in vendita all’asta. Nessun imprenditore o acquirente ha voluto cogliere l’occasione per riprendersi il parco e riavviarne la rinascita. Per due volte il Tribunale lombardo aveva provato a trovare acquirenti, ma altrettante volte le sedute erano andate deserte. Aste che partivano da una base di quattro milioni di euro, ridotta successivamente a tre. La Procura di Trani sospetta fortemente che l’obiettivo di qualcuno (qualora dovesse essere confermata la causa dolosa) fosse quella di contribuire fortemente al deprezzamento dell’area in questione, per abbassare quantomeno la base d’asta. Qualcuno che, evidentemente, non è interessato ad una riqualificazione del parco divertimenti e ad una sua riproposizione sotto una veste differente, ma soltanto all’acquisizione del suolo. Circa 80 mila metri quadri da adibire ad altro.

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