
Il parco a tema è stato inghiottito dalle fiamme che hanno distrutto alcune attrazioni. Chiuso dal novembre 2018 era finito all’asta – fonte:bari.repubblica.it
Il 50 per cento di Miragica è andato in fumo. Quel che resta del parco diventimenti di Molfetta, inaugurato il 3 aprile 2009 e chiuso dal novembre 2018, sono gli scheletri delle attrazioni e le sterpaglie inghiottite dalle fiamme sul versate nord della struttura, lato mare, e l’area più a ridosso della statale 16 bis, divorata dal tempo e dalla mancanza di manutenzione.

Le prime segnalazioni dell’incendio, che ha creato problemi al traffico sulla statale in entrambe le direzioni, sono arrivate intorno alle 11. I vigili del fuoco hanno lavorato per ore prima di mettere in sicurezza l’area insieme con gli agenti della Polizia locale, che indagano sull’accaduto per capire se le fiamme siano di origine dolosa. Oppure se si sia trattato di un incendio legato al grande caldo.
Il parco divertimenti e la società Miragica spa, che fanno capo al gruppo bresciano Alfa Park srl, guidato da Giuseppe Taini, commercialista ed ex sindaco di Ospitaletto ai tempi della prima repubblica, è finito all’asta dopo il crac della società. Dopo tre gare andate a vuoto fra novembre 2021 e maggio 2022, con il valore alla base d’asta dimezzato da 6,2 a 3,5 milioni di euro, un’altra tornata è prevista per il prossimo autunno. La “ristrutturazione finanziaria del gruppo” non ha dato i risultati sperati, dunque.

Già nel luglio 2019 Alfa Park era alla ricerca di un potenziale acquirente. “La struttura, ancorché operativa, rimarrà chiusa al pubblico in questa stagione in quanto la società è interessata dal processo di ristrutturazione finanziaria del gruppo, nell’ambito del quale è recentemente avvenuta la cessione del parco Rainbow Magicland di Roma Valmontone. E dal cui esito – scrivevano i manager lombardi in una nota – dipenderanno le possibilità di rilancio dell’iniziativa nella prossima stagione”.

Ora sono arrivate le fiamme. E con la metà del parco divertimenti, secondo le stime di chi è entrato nella struttura, va in fumo anche il sogno di una Gardaland del Sud.