
Registrati valori superiori alla norma, presente in concentrazioni importanti su buona parte del litorale in particolar modo in località Prima Cala – fonte: Matteo Diamante – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Febbre alta, mal di gola, sintomi da raffreddamento, a volte vomito e disturbi intestinali. A Molfetta è tornato l’allarme alga tossica, presente in concentrazioni importanti su buona parte del litorale in particolar modo in località Prima Cala. L’ultima rilevazione di Arpa Puglia risale al 2 agosto. È stata, infatti, la stessa Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente a segnalare al Comune di Molfetta la fioritura di microalgale da Ostreopsis ovata in corrispondenza della Prima Cala. La concentrazione della cosiddetta «alga tossica» è considerata dall’Arpa «oltre i limiti indicati dalle linee guida del Ministero della salute» . Come più volte consigliato, negli anni scorsi, dal dipartimento di prevenzione della Asl, in caso di fioritura certificata è consigliabile evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose in condizioni di mareggiata. In presenza di sintomi ricollegabili all’alga tossica bisogna: allontanarsi immediatamente dalla spiaggia: talvolta sono sufficienti spostamenti di alcune decine di metri per alleviare o eliminare il malessere; soggiornare in locali dotati di impianto di condizionamento; proteggere particolarmente bambini, anziani e persone affette da patologie dell’apparato respiratorio quali asmatici o allergici. Si tratta di consigli utilissimi, ma che in questi ultimi giorni non stanno producendo molti effetti in città.
Moltissimi i casi segnalati di intossicazione e altrettanti gli accessi al Pronto Soccorso. Ad essere interessati sono soprattutto i bambini alle prese, nella maggior parte dei casi, con attacchi febbrili e disturbi gastrointestinali. Come si sottolineava, gli accessi al Pronto Soccorso di Molfetta, nelle ultime ore, sono stati moltissimi dove, in assenza di assistenza pediatrica, in caso di bambini, è stato necessario il trasferimento verso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari o in alternativa in quelli di Corato e Bisceglie.
Sebbene ormai da oltre dieci anni la Puglia ed in particolare la zona costiera barese si confronta con il problema alga tossica, ogni anno i disagi sono sempre maggiori e coincidono proprio con il periodo a cavallo delle festività di Ferragosto. Il rispetto delle norme esposte diventa sempre più complesso in questo periodo che coincide con quello feriale. In sostanza, nonostante le raccomandazioni, sono in pochi ad osservare i consigli forniti dagli esperti.
«Entrambi i miei figli – ha commentato una madre di famiglia – di 3 e 5 anni, per ben tre giorni hanno avuto febbre molto alta, tanto che il medico ci ha addirittura consigliato di effettuare un tampone per scongiurare il rischio Covid. Tampone ovviamente negativo. I sintomi sono scomparsi, senza particolari tipologie di terapie, improvvisamente». Effettivamente, negli ultimi giorni, nonostante la discesa della curva pandemica legata al Covid, diverse farmacie sono state invase di richieste per l’esecuzione del tampone faringeo. E se a Molfetta ormai i cittadini conoscono abbondantemente il fenomeno, non è così per i turisti che in questi giorni soggiornano in città e fruiscono delle spiagge cittadine. «Eravamo all’oscuro degli effetti che l’alga tossica avesse sull’uomo – è stato il commento di una famiglia proveniente dagli Usa e in vacanza a Molfetta per qualche settimana – tutti noi siamo stati colpiti e abbiamo seriamente pensato potesse trattarsi di Covid. Dopo quello che abbiamo attraversato, la paura rimane e siamo disposti a rinunciare al mare per i restanti giorni di permanenza qui in Puglia».