Molfetta, 23 novembre 2022; una giornata di normale microcriminalità

Il 23 novembre 2022, per i molfettesi, è stata una lunga giornata movimentata. Era cominciata all’alba con la scoperta, in un quartiere al buio, dell’ennesima auto depredata. In via Gorlitz una Fiat 500 con finestrini rotti e fari posteriori asportati. La stessa sorte era toccata ad altre auto Fiat 500 il 24 ottobre, il 25 settembre e il 4 agosto

Ma questo era solo l’inizio della giornata; nel pomeriggio due  episodi di microcriminalità  hanno tenuto in assedio il salotto buono della città dalle ore 17.00 fino alle 20.00 circa. Nella centralissima via Bari un malvivente irrompe nel negozio di abbigliamento MATIS e, minacciando la proprietaria con un coltello, si fa strada per asportare e portare via il registratore di cassa, fuggendo a piedi. Ma il malcapitato rapinatore, inseguito da alcuni passanti, abbandona la cassa e si dilegua nelle strade adiacenti facendo perdere le sue tracce. Da quel momento pattuglie della Polizia Locale e Carabinieri cominciano la caccia all’uomo.

Nel mentre si sviluppano nelle strade del centro cittadino le ricerche del rapinatore di via Bari, arriva alla centrale dei Carabinieri la segnalazione di una seconda rapina avvenuta presso il supermercato DESPAR sito in via Rattazzi. In questo caso il rapinatore impugna una pistola (vera o falsa, non è dato di sapere) e si impadronisce del contenuto della cassa che potrebbe essere all’incirca di 2.000euro. Questa volta il colpo va a segno e il malfattore si dilegua per le vie cittadine. 

In poco tempo la notizia delle due rapine invade i social e le forze dell’ordine potenziano la ricerca degli autori utilizzando le segnalazioni che nel frattempo cominciano a circolare. In un primo momento si era ipotizzato che fosse la stessa persona, poi è stata scartata questa ipotesi per il tipo di arma usata. Qualcuno ha ipotizzato un nesso tra i due episodi, quasi che l’azione criminale fosse stata concordata utilizzando la prima rapina per coprire la seconda, distraendo e depistando le forze dell’ordine dal secondo episodio che doveva fruttare di più del primo. In effetti alle 17.00 la cassa del negozio MATIS, appena aperto, era probabilmente vuota, diversamente dalla cassa del DESPAR che era in attività da parecchie ore. 

Alle ore 20.00 circa i militari dei Carabinieri e agenti della Polizia Locale bloccano nei pressi della Galleria Patrioti Molfettesi un uomo, presunto autore della rapina di via Bari. In una foto diffusa sulla pagina facebook dell’Ass. Molfetta Shopping si riassume il momento dell’arresto del presunto rapinatore che ricorda tanto altre situazioni simili in cui l’arrestato muore. In questo caso è andato tutto liscio, a tal punto che a poche ore dal fermo l’uomo è stato rilasciato ed è tornato libero, perché il giudice di turno non ha ritenuto sufficienti le prove indiziarie a suo carico, o per altri motivi?

 

E quali erano, da subito, le prove degli agenti e militari in campo? La testimonianza della proprietaria del MATIS, che ha fornito una descrizione del rapinatore anche del suo abbigliamento? Fotogrammi delle telecamere, di video-sorveglianza privata, presenti in via Bari o in zona? La descrizione dei cittadini che hanno rincorso il rapinatore? Oppure nessuna di queste ipotesi? Fa riflettere anche il commento della Molfetta Shopping che accompagna la foto del “fermo” del presunto rapinatore:

In base a quali elementi la Molfetta Shopping parla di “un noto taccheggiatore che stava generando paura e scompiglio nelle vie del centro urbano, che in pochi giorni aveva accumulato già una certa quantità di rapine?

Non è che per caso tutti quanti si sono lasciati condizionare dalla notizia di ieri che riguardava un noto pregiudicato, Salvatore Fornari, tornato libero da qualche giorno dopo tre mesi di detenzione? Lo stesso era noto per i suoi reati di furto e rapina, ma il giudice ha ordinato la scarcerazione e l’obbligo di dimora “in relazione al positivo comportamento di osservanza durante la carcerazione“.

Nella stessa giornata, i molfettesi apprendono in mattinata che Fornari si era comportato bene in carcere e si era guadagnato la libertà, e in tarda serata lo stesso viene arrestato per una presunta rapina e un altro giudice non ritiene sufficienti le prove e annulla l’arresto. Ci rimane un dubbio, ha sbagliato il primo giudice a scarcerarlo, o ha sbagliato il secondo a non arrestarlo? Oppure altri hanno sbagliato perché tratti in inganno da una narrazione suggestiva?

Sullo sfondo degli avvenimenti, del 23 novembre 2022 a Molfetta, rimane una sola certezza. La foto pubblicata da Molfetta Shopping ci lascia l’instantanea delle scarpe del presunto rapinatore che sono nere con la suola bianca, invece da notizie raccolte in giro sulla rapina di via Rattazzi si parla di scarpe da ginnastica completamente bianche. Quindi i rapinatori, pur avendo presumibilmente entrambi un cappellino e una tuta scura, non avevano le stesse scarpe. Pertanto i rapinatori probabilmente erano due, ma ancora non conosciamo con certezza i loro nomi. Auspichiamo che ci sia un giudice terzo a .. Trani, affinché a Molfetta si torni a vivere serenamente. 

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