Sulla centrale a turbogas altro colpo di freno. Autorizzazione al riesame
di Saverio Fragassi – Gazzetta del Mezzogiorno 11 Gennaio 2009, p. 12
Il Comune mette a segno un colpo contro la centrale turbogas, quella di via dei Gladioli alla zona Asi, che ultimata e ormai prossima all’apertura, deve tirare il freno a mano, perché sarà sottoposta al riesame l’«A.I.A.», l’autorizzazione di impatto ambientale. Ad annunciarlo con enfasi e con piena soddisfazione, parlando di riapertura dei giochi, sono i Verdi di Modugno che, per l’occasione, puntano il dito contro l’amministrazione comunale, rea in questo caso di non aver dato «una notizia di tale e tanta importanza, quale è il riesame dell’Aia».
In effetti, tra i destinatari della nota emessa dal ministero dell’Ambiente in data 24 dicembre 2008 (prot. n. 38296) che annuncia la notizia, c’è il Comune di Modugno, unitamente a Regione Puglia, Provincia di Bari, nonché i ministeri di Sviluppo Economico, Lavoro, Salute, Interno, Istituto Superiore Ricerca Ambientale, Arpa Puglia, presidente commissione Ippc. I Verdi hanno appreso la notizia in anteprima annunciandola alla città, a mezzo di un comunicato stampa, anche perché si sarebbe giunti a questo traguardo anche grazie al loro forte interessamento: «Sono state accolte le fondate argomentazioni manifestate nella Conferenza dei servizi tenutasi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico del 5 giugno scorso – scrivono nella nota, la responsabile cittadina Elena Priore ed il portavoce Giancarlo Ragnini – portate in quella sede dal tecnico segnalato al Comune di Modugno dalla sezione Verdi di Modugno, dott. Roberto Pilat di Venezia».
Il riesame della Autorizzazione Impatto Ambientale della centrale turbogas «Energia spa – Sorgenia» di Modugno, è stato ottenuto perché tra le osservazioni proposte dal Comune di Modugno (a mezzo del dott. Pilat) sarebbero state accolte quelle riguardanti «il piano di monitoraggio e controllo» e «i valori limite delle emissioni delle sostanze inquinanti non considerate precedentemente».
«Da sempre noi Verdi – si apprende dalla nota – sostenevamo che la procedura di riesame della autorizzazione unica, rilasciata dal Ministero delle Attività Produttive il 28.06.2004 n. 55/09/2004, poteva essere richiesta dal Sindaco del Comune di Modugno, ai sensi dell’art. 9, co. 4 del D.lgs 59/2005. La legge prevede che, in presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio dell’autorizzazione di cui al presente decreto, il sindaco, qualora lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, chiede all’autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l’autorizzazione rilasciata, ai sensi dell’articolo 9, comma 4».
Insomma, il riesame, adesso, andrebbe decisamente a rallentare la procedura per l’avvio della attività della centrale turbogas. Circostanza per cui i Verdi modugnesi si vantano, unitamente alle altre organizzazioni a difesa dell’ambiente che operano sul territorio.
«A questo punto – conclude la nota – riteniamo opportuno e speriamo fervidamente che venga confermato l’incarico al dott. Pilat e che al contempo l’amministrazione di Modugno ci renda partecipi delle iniziative da intraprendere, anche perché andrebbe evidenziato una volta per tutte che gli unici successi ottenuti in campo ambientale a difesa del territorio di Modugno (in primis, la nullità della Via dell’inceneritore, da noi denunciato) partono dalle iniziative prese dai Comitati Cittadini, da quelle della locale sede dei Verdi e del movimento Azione e Tradizione».
Grande attesa, adesso, per il prosieguo della vicenda. Con la società proprietaria della turbogas, chiamata alle sue deduzioni entro due mesi dalla data della riapertura dell’autorizzazione.
matteo ma questo post non era pronto? sono impaziente di leggerlo!
non c`e assolutamente nulla di cui vantarsi, si sta soltanto alzando il frena a mano sul progreso, il che significa meno lavoro, e quindi meno ricchezza per tutti.
Ma vallo a spiegare ai verdi!
Il progresso che piace a me è quello che non comporti danni alla salute dei cittadini o deturpamenti del territorio. Quando si prescinde da ciò allora più che di progresso potremmo parlare di speculazione che serve solo ad arricchire pochi a discapito di molti.
Quanto al ricatto occupazionale bisogna proprio farla finita. Le centrali elettriche non danno molti posti di lavoro. E anche se fosse vero il contrario, non si può barattare il lavoro con la salute. Mai! E’ giusto lavorare per vivere, non per ammalarsi o morire. A Taranto, ad esempio, i cittadini stanno pagando un prezzo troppo alto per la presenza dell’ILVA. Ma vallo a spiegare a gente come il commentatore #2!
Perelena
Il 27 gennaio sara` il giorno della memoria, mi sembra il caso che per questo 2009 si debba dedicare la giornata a raccontare nelle scuole lo sterminio del popolo palestinese per mano del Regime Israele.
In nome della pace e per la pace!
SE QUESTO E’ UN UOMO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi