Mezz’ora di pioggia e Molfetta va sott’acqua. Le immagini e i filmati

Alle 17 un violento nubifragio ha messo in ginocchio centro, periferie e zona industriale. La testimonianza di un residente della nuova zona di espansione edilizia

di Lorenzo Pisani (www.molfettalive.it/…)

Nel pomeriggio del martedì che non t’aspetti la pioggia è un muro che ti compare davanti all’improvviso, senza che tu possa scavalcarlo o aggirarlo. Devi solo attendere che passi, impotente.

Quello che sembrava il più classico dei temprali estivi, si è trasformato alle 17 di ieri in uno dei più violenti nubifragi degli ultimi anni. Mezz’ora di violento acquazzone che ha trasformato Molfetta in una “Venezia del Sud”. Le vie come “calli” e acqua alta quasi ovunque.

Impazziti i centralini del comando di Polizia Municipale e del Distaccamento dei Vigili del Fuoco. Agenti e pompieri, assieme a personale comunale e della Multiservizi, sono stati chiamati a fare gli straordinari in una città che si è riscoperta più fragile.

Difficile trovare una foto sintesi della mezz’oretta in cui la natura si è messa a sparigliare le carte di una sonnolenta estate molfettese, a far valere la legge del più forte. Quando tutto è finito certi angoli della città hanno rivelato ciò che va per il nome di “rischio idrogeologico”.

Dal centro alle periferie, alle zone di espansione industriale le strade non hanno retto i millimetri di pioggia che si sono abbattuti.

Il corso Umberto, la Villa e il Borgo sono andati letteralmente sott’acqua. Impressionanti i filmati pubblicati su You Tube girati dall’interno di un noto pub preso d’assalto in pochi minuti dalla furia delle acque provenienti da via Domenico Picca. Fioriere in cemento e contenitori per i rifiuti trascinati, con un veicolo, impavido, che tenta di salire lungo il vicolo, come un salmone lungo il fiume. Stavolta non ci sono uova da deporre, ma forse il terrore di trovarsi nell’abitacolo circondati da qualcosa d’inimmaginabile.

L’enorme quantità della precipitazione ha assestato il colpo del K.O. anche nel centro storico. Alcuni vicoli, specialmente quelli oggetto della contestata pavimentazione con le nuove basole, sono andati sommersi.

E pensare che secondo l’Ufficio tecnico comunale il motivo della variazione del disegno del nuovo basolato con la linea di compluvio centrale era quello di garantire il naturale deflusso delle acque. Con la vecchia pavimentazione “a spina di pesce” e sistemata in modo da creare delle vere e proprie gobbe non si erano mai verificati problemi. Sino almeno alla scorsa settimana questa variazione rispetto al progetto approvato (che prevedeva anche il riutilizzo in loco delle vecchie chianche) risultava comunque non comunicata alla Soprintendenza.

In periferia le cose non vanno meglio. Il sottopasso di via Terlizzi come tradizione si è completamente colmato d’acqua. Un automobilista ha fatto in tempo a fuoriuscire dalla sua autovettura prima di essere travolto. Allagato e impraticabile il sottopassaggio della stazione ferroviaria che si è trasformato nel serbatoio della pioggia giunta da via Madonna della Rosa.

L’apparato fognario non ha retto alla pressione e numerosi tombini sono saltati, riversando i liquami per strada. In una di queste trappole è finita un’autovettura. Siamo in via Goffredo Mameli, a ponente della città. Irriconoscibile la rotatoria della zona Asi che smista il traffico nelle zone di espansione. I recenti lavori per far defluire le acque nulla hanno potuto: auto immerse sino al tergicristallo.

Inquietanti le immagini giunte da via Ruvo. La furia delle acque ha travolto una strada di recente realizzazione sbriciolando l’asfalto e i marciapiedi e riversando ai piedi di una delle arcate del ponte della ferrovia un’enorme quantità di detriti. Ne ha fatto le spese un’auto che ha avuto la sola colpa di transitare nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Tanta paura ma solo danni al motore. È andata bene. Si fa per dire.

La strada sorge nella Lama Sedelle, ormai completamente urbanizzata. La carreggiata è stata sgomberata dalla ghiaia grazie ad una pala meccanica. A disporre l’intervento l’Ufficio Tecnico. Il dirigente Balducci e il sindaco Azzollini hanno assistito agli interventi d’emergenza.

“Lama Martina” è invece la denominazione di alcune strade nel nuovo quartiere che sta sorgendo lungo via Berlinguer. A testimoniare l’accaduto giunge in redazione una lettera di un residente, Antonio de Fazio. «La parola lama vi dice qualcosa? A me da oggi incuterà profondo terrore!» scrive.

I momenti concitati hanno impedito al lettore di fotografare i danni creati dal nubifragio, ma la sua testimonianza, allegata nella colonna a destra, parla da sola, facendo tornare il tema dell’espansione edilizia nelle lame, così dibattuto negli ultimi mesi, di attualità. Non sono risparmiate critiche verso chi ironizza sul rischio idrogeologico nel nostro territorio.

Nella recente conferenza organizzata dal Comune era stato lo stesso sindaco in modo sarcastico a definire Molfetta simile alla zona del Lago Michigan. Quello visto ieri non era certo l’imponente bacino nordamericano, ma certe strade sembravano il Mississippi.

 

MOLFETTA. Maltempo: la città va KO           

Scritto da Redazione (www.ilfatto.net/…)

Martedì 04 Agosto 2009 20:37

maltempo4Molfetta- Gravi disagi ha provocato il violento temporale che si è abbattuto sulla città nel pomeriggio di martedì. Super lavoro per Vigili del Fuoco, agenti della Polizia Municipale e Carabinieri. Ma anche per gli operatori della Multiservizi e i tecnici comunali. La pioggia, caduta copiosa per quasi un’ora ha provocato l’allagamento di vaste aree della città: il centro storico, specie nelle strade da poco pavimentate con le nuove basole, è stato sommerso da diversi centimetri d’acqua con scantinati e locali al piano terra completamente allagati.

maltempo1Disagi anche in via Domenico Picca (nella foto) e via Sant’Angelo trasformatesi in pochi minuti in veri e propri fiumi in piena così come è accaduto in corso Umberto e in numerose strade che confluiscono nella parte bassa della città. Allagate e chiuse al traffico la provinciale per Bitonto nei pressi di Molfetta, la statale 16bis all’altezza dello svincolo per la Zona Industriale. La stessa Zona Industriale è rimasta isolata con numerose strade impercorribili e alcuni veicoli rimasti in panne. Bloccato per alcuni minuti il sottopasso di via Terlizzi dove una interruzione di energia elettrica ha messo fuori servizio le pompe necessarie al deflusso delle acque piovane.

maltempo5Problemi anche nel sottopasso di via Ruvo, completamente invaso da fango e pietrisco (rimossi a tempo di record grazie all’intervento di una pala meccanica disposto dall’Ufficio Tecnico Comunale) proveniente da un vicino cantiere edile e dalla massicciata ferroviaria. Un’auto è rimasta bloccata nel fango riportando danni al motore. L’intero sistema della fogna bianca non ha retto all’ondata di maltempo mentre la fogna nera è letteralmente esplosa in più punti provocando un riversamento in mare di liquami che hanno reso il mare di un colore marrone molto scuro.


MOLFETTA. Lame (e non solo) invase dall’acqua

Scritto da Redazione (www.ilfatto.net/…)

Mercoledì 05 Agosto 2009 01:26


"Abito nella nuova zona d’espansione -ha scritto il lettore- nella zona di Lama Martina. La parola lama vi dice qualcosa? A me da oggi incuterà profondo terrore! Vi spiego perchè. Oggi pomeriggio, durante il fortissimo temporale che si è scatenato su Molfetta la zona di casa mia è pressochè scomparsa inondata in ogni dove dall’acqua piovana che pioveva oltre che dal cielo anche dai campi circostanti".

"Tutto -prosegue la mail- era un enorme lago, come se la natura abbia voluto farsi beffe di chi circa tre settimane fa si faceva beffe di lei in una conferenza dedicata proprio al rischio idrogeologico che pende su Molfetta come una spada di Damocle. Moltissime abitazioni si sono allagate, in diversi portoni l’acqua ha invaso tutto penetrando persino nei box e depositandosi addirittura nelle trombe delle ascensori".

"E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La provinciale che conduce a Bitonto all’altezza del ponte su Lama Cupa è divenuta impraticabile per non parlare dell’enorme quantità di detriti che dall’acqua venivano trascinati. Mi sto pentendo di aver preso casa in questa zona e d’ora in poi avrò paura ogni volta che pioverà!".

maltempo3"Probabilmente -è l’amara considerazione del lettore- chi governa Mofetta, i giornalisti, i costruttori, durante il forte temporale del pomeriggio, erano al riparo nelle loro case e non hanno potuto rendersi conto della reale situazione. Noi invece eravamo lo stesso al riparo ma nelle nostre abitazioni pericolose!!".

Una situazione che, come anticipato in un altro articolo pubblicato alcune ore fa, si è ripetuta in tante altre zone della città come nella zona artigianale o in pieno centro dove l’acqua ha raggiunto anche il metro di altezza. Ed è solo un miracolo che, a fine serata, il conto dei danni non abbia dovuto annotare anche problemi alla incolumità fisica di qualche cittadino.

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