Maxi sequestro dopo l’inseguimento in mare: oltre 1 tonnellata di marijuana

 
 
 

Un gommone con un carico di oltre 1 tonnellata di marijuana, equipaggiato con due potenti motori fuoribordo per attraversare in pochissimo tempo l’Adriatico. Un copione ormai classico nell’infinita storia dei trafficanti della droga che dall’Albania approdano sulle coste pugliesi. La novità è rappresentata dal luogo scelto per l’approdo: Molfetta.

Si è conclusa da poche ore l’operazione coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bari, con la collaborazione del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, della Compagnia di Barletta e della Tenenza di Molfetta, al largo della città. Un potente natante era diretto verso le coste di Molfetta, con il carico a bordo. L’allarme è scattato nel pomeriggio di ieri, quando un velivolo ha avvistato il target sospetto, proveniente dal largo, che puntava a velocità sostenuta verso il litorale.

Immediatamente allertate dal mezzo aereo del corpo, nella zona interessata sono prontamente intervenute guardacoste e vedette velocissime per intercettare e controllare il natante sospetto, un gommone di 9 metri di lunghezza dotato di due potenti motori fuoribordo, che, approfittando del mare agitato, si dirigeva a velocità sostenuta verso la costa. Sono state quindi dirette in zona anche le motovedette della Capitaneria di Porto in servizio di perlustrazione nell’area.

Avvistato il bersaglio, i militari hanno verificato che si trattava di un gommone stracarico d’involucri solitamente utilizzati per confezionare droga. Gli scafisti, per tutta risposta, hanno aumentato la velocità. Ne è scaturito uno spericolato inseguimento in mare. Nel vano tentativo di acquisire maggiore velocità e sfuggire alla cattura, gli scafisti si sono perfino liberati di alcuni colli di droga, gettandoli in acqua, con pericolose manovre per sfuggire al controllo dei mezzi militari, coordinati dal colonnello Antonello Maggiore.

Il gommone è stato comunque intercettato dopo l’inseguimento, con l’abbordaggio dell’imbarcazione, nonostante gli occupanti abbiano cercato di evitare la cattura con altre manovre elusive e gettando in mare parte del carico. Gli scafisti, H. E. di 37 anni e M. H. di 34 anni, entrambi di Valona, sono stati condotti a riva in località cala San Giacomo, arrestati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

In fase di rientro, inoltre, le unità navali della Guardia di Finanza sono riuscite a recuperare completamente il carico di cui si erano disfatti i trafficanti in fuga, costituito da decine di grossi involucri galleggianti, mentre la zona di mare e il tratto di costa sono stati sottoposti a una serie di pattugliamenti, alla ricerca di altro stupefacente con esito positivo: nei pressi della Prima Cala, infatti, è stato rinvenuto un borsone carico di droga.

Il gommone è stato portato agli ormeggi della Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle di Bari e sequestrato, mentre la droga, confezionata in 59 colli di varie dimensioni, tutti recuperati, del peso complessivo di oltre 1 tonnellata (1.215 chili), è risultata marijuana ed è stata sottoposta a sequestro penale. Un quantitativo ingente che, all’organizzazione criminale, avrebbe fruttato un valore da capogiro: circa 12 milioni di euro.

Intanto sono state avviate immediate indagini per ricostruire la filiera. Come già accaduto in passato sulle coste delle province di Brindisi e Lecce, gli investigatori della D.I.A. e delle Fiamme Gialle ora cercheranno di chiarire chi fossero i referenti balcanici e quali, invece, gli individui “in attesa” sulle sponde di Molfetta.

video.repubblica.it

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