su disposizione della corte dopo le assenze nelle precedenti udienze
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di La Redazione (Molfettalive)
Si avvia al termine il processo a carico dell’ex assessore e attuale vice presidente del consiglio comunale Pino Amato, accusato dalla procura di Trani, conPasquale Mezzina,Girolamo Antonio Scardigno, Gaetano Brattoli, Vito Pazienza eGiovanna Anna Guido a vario titolo di concussione, voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico.
Secondo il Pm Giuseppe Maralfa, tra il 4 gennaio 2004 e l’11 ottobre 2005, Amato avrebbe abusato della sua carica istituzionale per mettere in piedi, insieme ad altri imputati, una rete di contatti finalizzata a creare un serbatoio di voti per sé e per altri candidati.
In questo senso è giunta la testimonianza – richiesta prima dal legale dell’imputato Brattoli e, dopo la sua rinuncia, acquisita da Maralfa – del consigliere regionale del Pdl Massimo Cassano, eletto nelle elezioni del 2005 con 10.835 voti, 1.707 dei quali ottenuti a Molfetta.
Cassano è giunto ieri in aula accompagnato – su disposizione della corte –da agenti di polizia, dopo che il suo nome era più volte risuonato in aula senza esito. Nella deposizione ha dichiarato come sommaria la sua conoscenza del principale imputato, facendo riferimento al sindaco Azzollini come suo referente molfettese.
Molti i «non ricordo» nella sua deposizione, in cui è anche emerso un rapporto di lavoro tra Brattoli, broker assicurativo, e l’azienda del consigliere regionale.
Il dibattimento è stato aggiornato al 25 marzo, data in cui verranno ascoltati gliultimi due testi della difesa.
Il 14 aprile sarà la volta delle arringhe delle difese e delle parti civili, il comune di Molfetta e Matteo d’Ingeo, rappresentati rispettivamente dai legali Maurizio Masellis e Bartolomeo Morgese.