
Adriatico, Ionio e Tirreno? Ormai sono stati ridotti dai giochi di guerra della Nato a discariche, polveriere e cimiteri subacquei. Non ci credete? Bene, allora date un’occhiata al Portolano della navigazione (avvisi annuali ai naviganti del 2012) edito dall’Istituto idrografico della Marina con sede a Genova. Ovviamente è una stima ufficiale per difetto che, non tiene conto delle esercitazioni belliche segrete dell’Alleanza Atlantica, nonché delle ordinanze periodiche della Guardia Costiera ed infine, non menziona le discariche sommerse imbottite di ordigni caricati con gas proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925 (compreso il micidiale fosforo) realizzate dagli anglo-americani al termine del secondo conflitto mondiale. Dove sono? Al largo del Gargano, dinanzi a Cattolica e nei pressi dell’isola di Ischia,come ben sa il Governo italiano e la marina militare tricolore. Studi insabbiati dell’Icram attestano che i veleni bellici sono entrati nella catena alimentare. Ma sono in vigore segreti di Stati e militari. E’ vietato ai pescatori infortunati, acquisire le proprie cartelle cliniche da ospedali pubblici come è accaduto recentemente ai fratelli Tedesco nel Policlinico di Bari. Inoltre, c’è un’area sul litorale di Molfetta (Torre Gavetone) dove un bagno in mare assicura una sicura contaminazione mortale. Eppure, in loco la locale Capitaneria di porto ha addirittura abrogato l’ordinanza di divieto balneare. Nell’Avviso ai naviganti non si tiene comunque conto delle bombe all’uranio impoverito scaricate nell’Adriatico durante i bombardamenti del Kosovo, ordinati dall’allora premier Massimo D’Alema. Prima di fare un tuffo, pensateci almeno due volte.
MEDITERRANEO OCCIDENTALE – «Nelle zone e nelle posizioni seguenti è tuttora accertata o probabile la presenza, sul fondo, di mine magnetiche o siluri o proiettili od altri ordigni esplosivi pericolosi per la navigazione: 1. Sardegna – Golfo di Oristano. Lungo la costa di Capo Frasca, sono definite tre Aree (…) In tale zona sono permanentemente interdetti la navigazione, la sosta di navi e/o natanti di qualsiasi genere e tipo, la pesca ed i mestieri relativi, il turismo nautico, la balneazione, nonché tutte le attività connesse con il pubblico uso del mare. 2) Area Regolamentata (nuova zona T 812), compresa tra i limiti dell’area in 1) (…) In tale zona sono permanentemente interdetti la navigazione, la sosta di navi e/o natanti di qualsiasi genere e tipo, la pesca ed i mestieri relativi, il turismo nautico, la balneazione, nonché tutte le attività connesse con il pubblico uso del mare, tutti i giorni lavorativi, ad esclusione del sabato, dal 07 Gennaio al 30 Giugno e dal 01 Settembre al 21 Dicembre dalle 0730 (OL) alle 1730 (OL) con la possibilità di estensione temporanea della finestra oraria da avanzare con preavviso di 10 (dieci) giorni (…) 3) Area Residua (porzione della preesistente zona T 812) (…) Nella zona è tuttora accertata o probabile la presenza sul fondo di mine magnetiche, siluri, proiettili od altri ordigni esplosivi, pericolosi per la navigazione. 2.
SARDEGNA – Punta Giglio (Paraggi di Capo Caccia) Per la presenza di ordigni esplosivi sul fondo la zona di mare, compresa tra la costa di Punta Giglio ed il settore circolare di raggio 150 m centrato in 40° 34’ 04” N – 008° 12’ 14” E, è interdetta ad ormeggio, immersioni subacquee, pesca ed ancoraggio (vedere anche carta 292). 3. Sardegna – Capo Caccia. Per la presenza di ordigni esplosivi sul fondo la zona di mare, compresa tra la costa di Capo Caccia ed il settore circolare di raggio 150 m centrato in 40° 33’ 36” N – 008° 09’ 44” E, è interdetta ad ormeggio, immersioni subacquee, pesca ed ancoraggio (vedere anche carta 292).
MAR LIGURE – 1. Isola Gallinara. Per la presenza sporadica di ordigni bellici inesplosi nella fascia di mare ampia 500 m circostante l’Isola Gallinara è vietata qualsiasi attività subacquea, ovvero qualsiasi tipo di immersione con o senza l’ausilio di respiratori nonché la pesca subacquea professionale e/o sportiva. 2.Celle Ligure. Per la presenza di un ordigno bellico su fondale di circa 280 m è interdetta la pesca nella zona di raggio 500 m centrata in 44°17.6’ N – 008°36.1’ E. 3. Genova La zona circolare di raggio 0,5 M avente centro a 0,9 M per 194° da Punta Vagno (a levante del porto) è interdetta all’ancoraggio ed alla pesca per la presenza di una mina sul fondo. 4. Al largo di Bonassola. Circa 1 M al largo di Bonassola in fondali di 40÷45 m giace il relitto del piroscafo “Bolzaneto” carico diproiettili accatastati sul ponte. 5. Punta Moneglia. La zona di mare antistante Punta Moneglia, compresa tra il parallelo 44° 13’ 30” N, il meridiano 009° 25’00” E e la costa, è pericolosa alla pesca subacquea a causa della presenza sul fondo di ordigni esplosivi (residuati bellici). 6. Isola del Tino. In 44°01.442’N – 009°51.035’E (WGS84) è presente un probabile residuato bellico alla profondità di 22 m. 7.Paraggi di La Spezia. La zona di mare delimitata dalle congiungenti i seguenti punti è pericolosa alla navigazione, alla pesca ed alla sosta, per la presenza di ordigni esplosivi (…) 8. San Vincenzo. Nelle seguenti posizioni giacciono sul fondo scafi affondati con materiale esplosivo (residuati bellici) (…) 9. Isola di Capraia 1) In località La Manza, a NW dell’isola, esiste una mina. 2) La zona di mare centrata a 550 m per 002° da Punta Ferraione ed avente un raggio di 500 m è pericolosa per la presenza di un ordigno esplosivo su fondale di 60 m.