Mare di Trani tra infezioni e dermatiti Indaga la Procura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di ANTONELLO NORSCIA  – www.lagazzettadelmezzogiorno.it


C’è un comune denominatore fra il degrado dei depuratori e le dermatiti ed infezioni che, negli ultimi giorni, hanno accusato decine di bagnanti? È quello che dovrà accertare l’i nchiesta avviata dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Antonio Savasta.

DEPURATORI SOTTO SEQUESTRO – Lo stesso magistrato che il 24 maggio dispose il sequestro degli impianti di depurazione di Trani, Andria, Barletta Molfetta e l’iscrizione, a vario titolo, nel registro degli indagati di una trentina di persone. L’inchiesta sul malfunzionamento dei depuratori fu battezzata “Dirty Water”, acqua sporca. Infatti, per l’accusa in mare (nei tratti contigui alla costa) ci sarebbe stato uno «sversamento incontrollato di fanghi di depurazione (rifiuti speciali) e di acque non depurate, con valori chimici biologici superiori a quelli fissati dal D. Lgs. n.152/’06, con deturpazione delle aree marine e dei tratti costieri, nonché frode nell’esecuzione dei contratti per inadempimento degli obblighi contrattuali delle società incaricate della conduzione, manutenzione, controllo e custodia degli impianti.

LE INDAGINI DELLA PROCURA – Un vero e proprio “stato di degrado” secondo la Procura della Repubblica di Trani. L’ufficio inquirente tranese avviò l’inchiesta a settembre, in pratica a conclusione della stagione estiva, a seguito di vaste chiazze, odori nauseabondi, proliferazione dell’alga tossica e dermatiti diffuse registratisi praticamente in tutto il tratto di costa di competenza dell’ufficio inquirente tranese, cioè da Barletta a Molfetta, passando per Trani e Bisceglie.

FENOMENI E DISTURBI FISICI – Anche nelle prime settimane di questa stagione in più punti del litorale si sono registrati fenomeni simili. Ma anche disturbi fisici per bagnanti, soprattutto bambini ed anziani. Tant’è che su “Facebook” è stato costituito il gruppo “Ridateci il nostro mare”. Una mamma tranese ha denunciato l’insorgenza di bolle e macchie sulla pelle dei figli. Un’infezione che sarebbe dovuta allo “Streptococco beta-emolitico e lo Staphylococcus aureus”, originato dal supposto inquinamento di mare e costa. E purtroppo i casi simili non sono isolati. Di qui la nuova indagine del pubblico ministero Savasta con l’ipotesi accusatoria di lesioni colpose. Per ora l’inchiesta è rubricata contro ignoti ma c’è da ipotizzare che il nuovo filone investigativo si raccordi o s’interfacci con le risultanze dell’inchiesta “Dirty Water”. Le prossime settimane potranno dir di più. Ma il fatto è che siamo nel cuore dell’estate.

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