A circa una settimana dall’operazione che ha portato a nove arresti (il dirigente del Settore Territorio Rocco Altomare, sette professionisti dello studio “A&D” e un imprenditore edile), “Mani sulla città” continua a far registrare sequestri di immobili.
Ieri è toccato alla villa dell’assessore Giacomo Spadavecchia, costruita in zonaLama Martina, nel comparto 4.
I sigilli sono stati posti dagli agenti della stazione di Corato del Corpo forestale, in esecuzione del provvedimento preventivo del sostituto procuratore Antonio Savasta.
Numerose le irregolarità contestate dalla procura. Il dirigente (attualmente in carcere e dimessosi dopo l’arresto) avrebbe rilasciato un permesso a costruire illegittimo, emesso – secondo le indagini condotte dal commissario della Forestale Giuliano Palomba – in assenza del presupposto “nulla osta” per la tutela delle acque pubbliche.
L’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta non richiamerebbe integralmente le prescrizioni della Regione Puglia nel parere paesaggistico, e sarebbe priva dei pareri di Autorità di bacino e Soprintendenza (enti a cui non sarebbe stata trasmessa alcuna documentazione a riguardo).
Altomare risulta indagato assieme allo stesso assessore al Marketing Territoriale, Ambiente e Centro storico e a due professionisti.
La villa a due piani si trova in zona Lama Martina, area tutelata da vincoli paesaggistici e idrologici. Le opere realizzate, per la procura, avrebbero comportato modifiche alla morfologia dei luoghi, con ripercussioni alle componenti naturalistiche e dell’aspetto esteriore del territorio dell’area all’interno della lama.
Lo scorso febbraio la villa dell’assessore si era trovata al centro di una polemica scatenata dai lavori al manto stradale del comparto. Ancora prive di asfalto alcune strade, asfaltata a metà quella dell’abitazione. Dopo la presentazione di un’interrogazione e della richiesta di dimissioni, Spadavecchia aveva replicato sulle nostre pagine: «È solo una questione politica».
Adesso dovrà difendersi anche dalla denuncia della procura, notificata durante il sequestro.
All’abitazione è stata concessa la facoltà d’uso. Al pari dei due ristoranti sequestrati giovedì (Playa del sol Village e lo Chalet del sole). L’istanza è stata accolta ieri e permetterà alle strutture di restare aperte nel periodo estivo per esigenze imprenditoriali e occupazionali.
Demolitela…come vanno demolite tutte le altre costruzioni irregolari e fate risarcire chi ingiustamente ingannato da quanti come Altomare si sono arricchiti grazie a questi illeciti. MB
Demolitela.
A Molfetta gli onesti non si sono potuti sistemare una parete, non si sono potuti costruire un soppalco in casa perchè nel centro storico sottoposto a vincoli, in casa propria.
I disonesti si sono costruiti ville nelle lame. Attività commerciali.
Adesso possiamo immaginare che con una classica sanatoria tutto tornerà come prima e i furbetti la faranno franca, in perfetto stile italiano.
A proposito… nessuno parla della villazza del SSP? Tutto in regola?