Allarme mafia nelle campagne di Puglia. Non solo i furti di mezzi agricoli, le estorsioni, i cosiddetti «cavalli di ritorno» piuttosto una criminalità che ha alzato il tiro, che si infiltra negli assetti delle stesse aziende e che oltre tutto usufruisce di un clima di omertà e paura. Questa la fotografia impietosa secondo la Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, presieduta a Bari dal prefetto Antonella Bellomo. Presenti tra gli altri il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, oltre ai vertici delle forze di polizia.
Preoccupa, dunque, l’ingresso della criminalità negli assetti proprietari e nella gestione delle aziende agricole, complice le difficoltà economica e la mancanza di liquidità delle imprese a causa dell’emergenza sanitaria. Pur emergendo un trend in diminuzione, con un lieve incremento dei furti di mezzi agricoli, è allarmante la scarsa propensione alla denuncia da parte delle vittime. Il governatore Emiliano e Pentassuglia hanno confermato «un’azione di sostegno a favore degli Enti locali con la rimodulazione di risorse regionali per installare e implementare, nelle aree rurali e nelle strade di snodo a maggiore criticità, impianti di video-sorveglianza e sistemi di foto trappole intelligenti, con letture di targa». Emiliano ha ancora una volta battuto l’accento sull’«attività sociale» di contrasto al crimine attraverso il dialogo con le associazioni di categoria.