Mafia, a Taranto 16 arresti dei Ros (anche due minori). Tra le accuse scambio elettorale: coinvolti due candidati

Sgominata dai carabinieri del Ros un’organizzazione criminale attiva in provincia di Taranto. Coinvolte 16 persone tra loro anche due minorenni. Le ordinanze di misure cautelari sono state emesse dal tribunale di Lecce e dal tribunale per i minorenni di Taranto su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Lecce nei confronti di 16 persone.

Maurizio Agosta, di 53 anni, detto Biondo, nato a Bari ma residente a Pulsano (Taranto), ritenuto il capo della presunta associazione di tipo mafioso era già in carcere per omicidio. Il gruppo operava nel versante orientale della provincia di Taranto nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti, del racket delle estorsioni, del traffico di armi e dello scambio elettorale politico-mafioso “con cui attuavano un capillare controllo sulle diverse attività lecite del territorio”.

I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale emessa dal gip di Lecce, su richiesta del sostituto procuratore antimafia Milto Stefano De Nozza, nei confronti di 16 persone. In tutto sono 31 gli indagati. Agosta e altri 12 rispondono di associazione mafiosa.

 

Tra gli indagati ci sono anche due candidati – non eletti – al Consiglio comunale di Leporano (Taranto) alle elezioni amministrative del maggio 2019, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Si tratta di Antonio Azzolio, di 58 anni, nato a Napoli ma residente a Leporano, raggiunto da misura cautelare, commissario cittadino di Forza Italia, e Daniela Vestita, di 37 anni, nata a Taranto e residente a Leporano, moglie di Domenico Costanzo, considerato uno dei reggenti del clan durante la detenzione di Agosta.

I due candidati erano nella lista a sostegno dell’aspirante sindaco Iolanda Lotta (eletta poi consigliere comunale) e, secondo la tesi del pm De Nozza, in vista della competizione elettorale avrebbero “accettato la promessa di procurare voti” avanzata dai presunti affiliati al clan “Domenico Costanzo e Piero Soprano che agivano anche quali portavoce di Maurizio Agosta” in cambio “di denaro o altre utilità”. Un altro indagato, titolare di una stazione di servizio, avrebbe contribuito acquistando, “con la somma posta a disposizione da Azzolio, circa 650 buoni benzina da distribuire, a titolo di corrispettivo, a favore di coloro che si impegnavano a votare secondo le indicazioni del clan” e da poter spendere solo presso quel distributore.

Secondo l’accusa, Agosta era affiliato con “la dote criminale di ‘sesta’ (trequartini)” e “svolgeva funzioni direttive” nonostante la detenzione carceraria “facendo veicolare all’esterno le proprie determinazioni e conservando ininterrottamente il controllo di tutte le attività criminali sul territorio”. Maurizio Agosta fu arrestato nel settembre 2016 quale “ideatore, committente e finanziatore dell’omicidio”  del 47enne Franco Galeandro, ucciso da un “commando” il 22 luglio dello stesso anno alla periferia di Pulsano. Per questo delitto è stato condannato a 30 anni di reclusione.

Il presunto gruppo criminale, secondo gli inquirenti, sarebbe una emanazione dell’associazione mafiosa che fu capeggiata da Francesco Locorotondo, detenuto dal 2014 e già condannato per “416-bis”, di cui avrebbe proseguito l’azione criminale, “conservandone scopi e finalità ma portandone ad ulteriore evoluzione il metodo mafioso, preservando – è detto nel capo d’imputazione – e finanche rafforzandone l’egemonia anche attraverso alleanze e patti siglati sia con i candidati alle elezioni amministrative dei comuni intranei alla loro sfera di dominio territoriale sia con l’imprenditoria locale, avvalendosi sempre di una rigida struttura gerarchica caratterizzata da una precisa distinzione di ruoli”.

L’operazione denominata ‘Taros’ ha avuto il supporto in fase esecutiva dei carabinieri del comando provinciale di Taranto, del 6° elinucleo di Bari, del nucleo carabinieri cinofili di Modugno e dello squadrone eliportato carabinieri cacciatori Puglia.

fonte: bari.repubblica.it

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi