Il ragazzo, oggi maggiorenne, fu arrestato insieme ai fratelli Francesco e Giuseppe Vavalle per la sparatoria contro il 35enne Domenico Franco avvenuta al quartiere San Paolo – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
A 17 anni avrebbe partecipato a un agguato contro un esponente del clan Strisciuglio in un bar del San Paolo. A 18 è stato condannato a due anni di reclusione per quell’episodio. La guerra tra gruppi criminali per il controllo del territorio in alcuni quartieri di Bari, porta arresti e condanne. Che hanno per protagonisti anche minorenni.
Come quel ragazzo che il 30 luglio dell’anno scorso fu raggiunto da colpi di arma da fuoco in piazza Europa e il 22 agosto partecipò a sua volta alla sparatoria contro il 35enne Domenico Franco, ritenuto esponente di spicco del clan Strisciuglio. Il diciassettenne fu arrestato a settembre, insieme ai fratelli Francesco e Giuseppe Vavalle. Tutti e tre sono finiti sotto processo, anche se le loro strade si sono divise, considerato che il 18enne è stato giudicato dal Tribunale dei minori, Francesco ha chiesto l’abbreviato e Giuseppe invece il rito ordinario.
Secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri, i due Vavalle avrebbero attirato Franco in una trappola, dandogli appuntamento per un chiarimento e poi portandolo nel loro bar di viale Delle Regioni e lì lo avrebbero picchiato e sparato contro di lui dei colpi di pistola. L’uomo era poi riuscito ad allontanarsi e si era fatto accompagnare all’ospedale San Paolo, con ferite alla testa e alle gambe. La ricostruzione dell’episodio è stata possibile grazie alle telecamere di videosorveglianza di alcuni locali vicini al bar e alle intercettazioni telefoniche e ambientali, soprattutto quelle fatte nella stanza d’ospedale in cui era ricoverato Franco, che – insieme ai suoi sodali – manifestava propositi di vendetta. Era stato proprio lui a dire i nomi delle persone che lo avevano aggredito, specificando che oltre ai Vavalle c’era anche un terzo uomo. Mentre i filmati delle telecamere avevano immortalato il diciassettenne insieme agli altri due mentre discuteva con Franco davanti al bar e poi mentre insieme entravano dentro.
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Il ragazzo era poi fuggito insieme a Giuseppe Vavalle a bordo della sua Audi, mentre Francesco era scappato su una moto. I carabinieri, però, non ci avevano messo molto ad arrivare a loro, anche perché nei giorni successivi una serie di post pubblicati sui social avevano fatto capire chiaramente che sapevano che gli Strisciuglio avrebbero voluto vendicarsi. Per tutti e tre, probabilmente, l’arresto di settembre è arrivato a salvarli da possibili ritorsioni. E per il diciottenne ora è arrivata anche la condanna.