di GIOVANNI DI BENEDETTO – bari.repubblica.it
Arrestata in flagranza, inchiodata dalle immagini di una telecamera piazzata nell’aula. I carabinieri sono intervenuti dopo l’ennesimo episodio di maltrattamento nei confronti di alcuni alunni. E’ stata così bloccata una insegnante di 60 anni, docente della scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco di Bisceglie. I militari, che stavano effettuando indagini sul conto della donna dopo aver ricevuto alcune denunce, hanno deciso di intervenire prima che fosse troppo tardi.
Sulla vicenda non sono emersi ulteriori particolari. Ma la notizia, che già nel pomeriggio aveva fatto il giro della città, ha comunque trovato conferma. Si tratterebbe, trapela da ambienti investigativi, della conclusione anticipata di una indagine dei militari in corso da tempo, motivo per il quale avevano chiesto alla procura di Trani la possibilità di effettuare indagini tecniche. Diversi gli episodi registrati, in alcuni di questi sarebbero evidenti i maltrattamenti di cui erano state vittime i bambini.
La donna avrebbe in più occasioni strattonato i piccoli alunni, spesso urlando e rimproverandoli tanto da terrorizzarli. Avrebbe anche minacciato i piccoli di punirli con corpi contundenti, e qualche alunno sarebbe stato scaraventato sulla sedia perché non desse fastidio. Scene viste in diretta dai carabinieri; episodi che avrebbero terrorizzato i bimbi, inducendo i militari a intervenire ad indagini in corso. La maestra, di origini calabresi ma residente da tempo a Bisceglie, è stata arrestata in flagranza di reato, mentre proseguono gli accertamenti.
Prima di saperne di più bisognerà attendere l’udienza di convalida e l’interrogatorio della maestra, adesso ai domiciliari. La procura della Repubblica di Trani chiederà oggi al giudice per le indagini preliminari la convalida dell’arresto in flagranza. L’inchiesta, si è appreso da fonti investigative, era stata avviata una settimana fa e solo da tre giorni, su autorizzazione della Procura, erano state installate di nascosto alcune telecamere nell’aula in cui prestava servizio la maestra indagata. Ma sarebbero state sufficienti poche ore di visione diretta di quanto accadeva in quell’aula per far ritenere ai carabinieri che era necessario intervenire per evitare il protrarsi del presunto reato e tutelare i piccoli alunni. “Siamo intervenuti prima che fosse troppo tardi con l’arresto in flagranza che è obbligatorio in questi casi”, ha spiegato il procuratore aggiunto del tribunale di Trani Francesco Giannella, “c’erano in corso delle indagini ma abbiamo dovuto fare prima che fosse troppo tardi”.
L’udienza di convalida dell’arresto, con l’interrogatorio di garanzia della maestra, potrebbe tenersi entro la settimana. A maggio dello scorso anno, lo ricordiamo, un’altra insegnante, di 44 anni, era stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti, anche lei inchiodata dalle immagini di una telecamera nascosta nell’aula di una materna di Barletta: la donna patteggiò 18 mesi di reclusione.