“Lucera Città Aperta” 4 ottobre 2009.

I cittadini, le istituzioni locali, i mezzi di comunicazione assenti hanno caratterizzato l’incontro-dibattito del pomeriggio all’Oasi Betania alla presenza di figure di spicco e di fronte a temi di indiscusso valore

Dopo la conferenza stampa svoltasi lo scorso 4 ottobre davanti ai cancelli della Alghisa la mattina, gli organizzatori hanno dato appuntamento pomeridiano presso l’Oasi Betania, situata a 4 km. circa sulla s.s. 17 per Troia, dove dalle ore 16:00 si è tenuto un incontro-dibattito che si è protratto fino alle ore 20:00. Ad emergere l’inquietante assenza di cittadini (tanto che l’on.Pierfelice Zazzera alla fine ha detto laconicamente: «Voglio parlare più alle sedie vuote che a quelle occupate»), delle istituzioni locali e dei mezzi di comunicazione pur di fronte a temi di indiscusso valore che, partendo dalle criticità ambientali, hanno analizzato le cause e gli effetti di incresciose situazioni verificatesi negli ultimi decenni che hanno tenuto legata e prigioniero il potenziale socio-economico della città e dell’intera Capitanata, senza contare la testimonianza di Tino Ferrulli del "Comitato Pro Ambiente" di Modugno e dei luoghi che hanno visto scendere in piazza circa 20mila persone per contrapporre il proprio diniego a quegli impianti che nascono come strutture di biomasse e che poi, presto, si trasformano (dopo cinque anni è la legge che lo permette a quanto sembra) in veri e propri inceneritori.
«La vicenda dell’Alghisa – ha detto Liliana Toriello – è stata scelta come caso emblematico non solo per l’inquinamento che essa può produrre, ma anche perché si denota un arresto dello sviluppo da tempo programmato».

video della presentazione dell’incontro all’Oasi Betania

Aperto l’incontro-dibattito con queste parole, si è posta quindi l’attenzione sulla «mancanza degli strumenti primari della programmazione per la collettività, come per esempio un Piano Urbanistico Generale (Lucera purtroppo è ferma al Piano Regolatore Generale del 1973), un Piano di Insediamenti Produttivi, due elementi che rappresentano lo sbocco naturale per far crescere la città» e sui quali sembra che la nuova amministrazione capeggiata dal sindaco Pasquale Dotoli voglia puntare molto e nell’immediato, perché non ha torto chi ha fatto rilevare che l’assenza di quelle due componenti sociali ed economiche rappresentano «un fatto anomalo non rispetto all’Italia, ma rispetto alla provincia di Foggia».
Lucera viene sempre più paragonata ad una città «crollata economicamente e socialmente, pur vivendo in regime di monopolio. Ecco perché continuo a chiedermi – ha affermato la Toriello del Comitato "Salute e Territorio" di Lucera ed animatrice con il Coordinamento dei Comitati Regionali Bari/Puglia della giornata su "Salute, Legalità, Vita" – di chi è questa città. Continuo a chiederlo perché sento che non è la mia e degli altri cittadini di Lucera, ma sento che è di poche persone, che vivono e possono vivere solo perché c’è questo regime di monopolio che viene a controllare tutta la situazione della città».
E allora ecco perché l’Alghisa viene visto come un segnale non solo ambientale ma «se andiamo a leggerlo negli anni, vediamo che ha rappresentato un potenziale economico per la città di imprenditori capaci che hanno dovuto attraversare tante traversia per essere soffocati, emarginati, rottamati come le loro fabbriche».

«Verità e giustizia. Colpire e emarginare Cinquia»

Argomenti, questi, «che ritengo debbano essere affrontati – ha rimarcato Toriello nell’introdurre l’incontro-dibattito pomeridiano – nello spirito di verità e giustizia che deve sempre guidare non solo i cittadini che si impegnano nel sociale, ma anche i giornalisti che dovrebbero poter parlare di questi problemi e rendere notizie vere, attendibili e rispondenti a dati oggettivi».
Un pensiero poi è stato rivolto al Frizzoed al clima che il nostro net-journal «subisce in questa città», mettendo in evidenza che «tutti gli altri invece sono assenti». Poi, la solidarietà «anche a nome, credo, degli amici del Coordinamento Regionale, in quanto nell’ultimo periodo si è verificato un dato ancora più preoccupante, avendo Il Frizzo ospitato degli articoli (si tratta, più precisamente, di lettere, ndr) dell’ing. Cinquia, il quale è l’unico, da tanti anni, esprimendo dei concetti che motiva anche attraverso la sua professione come responsabile tecnico all’interno del Comune di Lucera». La Toriello ha fatto riferimento al fatto che «sono stati denunciati entrambi – per diffamazione in concorso per avere l’uno scritto e l’altro pubblicato dei contenuti dell’ing. Cinquia». Scritti che riguardano «casi drammatici – ha precisato – che da forse trent’anni e più la città vive. E allora noi chiediamo formalmente alla magistratura: siccome l’ing. Cinquia, sugli stessi argomenti per cui oggi è fatto oggetto di comunicazione giudiziaria ha presentato, tre anni fa, un dossier dettagliato nell’esercizio delle sue funzioni sulla vicenda Sacco, come mai l’ing. Cinquia non è stato assolutamente né sentito né chiamato se è vero, com’è vero, che gli attacchi che ha subito e per cui è stato avvisato all’incirca un mese fa assieme a Roberto Notarangelo, sono gli stessi argomenti di cui si fanno portatori coloro i quali lo hanno denunciato, cioè il gruppo politico dell’ex sindaco Labbate?». Quindi il timore «che volendo estrapolare da un contesto molto più preciso delle semplici frasi di singoli scritti, lo si voglia colpire ed emarginare e non si voglia, invece, approfondire uno degli argomenti più scottanti della città che ha creato e creerà prossimamente un buco finanziario tra gli 8 e i 10 milioni. Infatti dice Cinquia: "Io non lo faccio per me stesso, io svolgo un ruolo di garanzia istituzionale e in bas a questo ruolo io devo, nell’esercizio delle mie funzioni, contrastare la mafia". E allora – ha concluso Toriello – detto da un pubblico ufficiale, credo che questo debba innalzare il livello di attenzione».
Prima di cedere, poi, la parola a Tino Ferrulli, ha voluto ricordare che «oggi è la giornata in cui ricorre San Francesco d’Assisi, ed è la giornata ideale per una riflessione sull’ambiente», ricordando ancora che «la violenza sulla natura e, quindi, sull’uomo e sul territorio, è soprattutto la violenza che noi facciamo alle generazioni future».
Infine, "Il cantico delle creature" interpretato dalla prof.ssa Lucianna Modola dell’associazione Mythos di Lucera (leggi).

 

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