Foto: GiovinazzoLive.it – www.molfettalive.it
Ha avuto inizio giovedì il processo che vede imputate 167 persone per la costruzione di 146 villette a Giovinazzo, in contrada Chiuso del Nero. Si tratta di tecnici comunali, progettisti, proprietari e acquirenti, coinvolti nell’indagine della procura di Bari che nel settembre del 2010 aveva portato al sequestro dei lotti.
L’udienza, celebrata giovedì dinanzi alla sezione monocratica distaccata del tribunale di Bitonto, è servita soltanto ad ammettere tutte le parti chiamate a giudizio. Tra gli indagati, circa venti molfettesi, rappresentanti legali, amministratori e soci di aziende del settore edile. Ma anche proprietari e assegnatari dei lotti.
Lottizzazione abusiva e violazione del testo unico delle norme sull’edilizia i reati contestati a vario titolo dal sostituto procuratore Renato Nitti, oltre ad altri cosiddetti “satelliti”.
Un lungo appello – circa 90 minuti – ha introdotto il deposito della richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Giovinazzo. Un’istanza che ha fatto discutere non poco un’aula in cui già era palpabile il disagio dei numerosi imputati, per buona parte mai entrati in possesso dei fabbricati (la facoltà d’uso è stata concessa sono per quelli già occupati al momento del sequestro).
Si tornerà in aula il prossimo 3 ottobre. Intanto le difese affilano le armi. Si punterà in alcuni casi, come in quello di un noto imprenditore edile molfettese difeso dall’avvocato Maurizio Masellis, alla modalità di rilascio delle licenze edilizie. Per il legale, i fabbricati sarebbero stati realizzati in ossequio alle autorizzazioni comunali.
Il Piano regolatore di Giovinazzo aveva previsto per la vasta area il rapporto 75-25%. La percentuale più alta avrebbe dovuto esprimersi in unità artigianali e la restante parte in insediamenti abitativi. Per la procura barese questo non sempre sarebbe e il carico urbanistico sarebbe così stato alterato.