Lottizzazione abusiva a Giovinazzo, tra gli indagati tre costruttori molfettesi

146 i lotti sequestrati ieri da carabinieri, corpo forestale e polizia municipale su disposizione della procura di Bari. Uno degli imprenditori edili ha già annunciato ricorso

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di La Redazione (www.molfettalive.it/…)

Mentre Molfetta era in subbuglio per il bis dell'operazione sul commercio ambulante eseguita dai carabinieri, nella vicina Giovinazzo colleghi dell'Arma, assieme a corpo forestale e polizia municipale mettevano i sigilli a una vasta zona residenziale confinante con la linea ferroviaria.


L'operazione, disposta dalla procura di Bari, ha riguardato 146 lotti, in contrada Chiuso del Nero, nelle vicinanze del campo sportivo. Una cinquantina tra costruttori, progettisti, committenti e acquirenti sono indagati a vario titolo per i reati di lottizzazione abusiva e violazione del testo unico delle norme sull’edilizia. Tra questi tre imprenditori edili molfettesi.

Secondo il piano regolatore, l'area (riservata per il 75% ad unità artigianali e per il restante 25% ad insediamenti abitativi) doveva essere destinata a "zona artigianale". Ma in realtà era in corso la costruzione di vere e proprie villette, acquistate come abitazioni residenziali (e non come "casa e bottega"). Alcune pagate a prezzi di mercato, altre con le agevolazioni previste dalla legge per gli artigiani.

Le operazioni di sequestro sono durate per tutta la mattinata di ieri e sono state completate nel primo pomeriggio, qualche minuto dopo le ore 14. Per 34 lotti già abitati è stata concessa la facoltà d'uso,

«Il valore dell’intera lottizzazione – afferma la procura – è stimabile intorno ai 50 milioni di euro».

Le indagini, che si sono avvalse di due consulenti tecnici, avrebbero fin dall’inizio evidenziato i primi profili di illegittimità. Sotto la lente d'ingrandimento della procura è finito anche l'iter amministrativo della lottizzazione. In fase di approvazione da parte del consiglio comunale – fanno sapere gli inquirenti – non sarebbe stato richiesto il parere delle Ferrovie dello Stato, proprietarie di alcuni suoli nella zona, nè sarebbero state rispettate le distanze di sicurezza dai binari.

Da qui il sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari, anche per evitare sia la costruzione di altri immobili, sia che le unità abitative continuassero a essere utilizzate come residenza in assenza di una licenza di abitabilità.

Contro il sequestro si preannuncia immediato già un ricorso, a firma dell'avvocato Maurizio Masellis, legale di uno degli imprenditori edili molfettesi. L'istanza che giungerà al tribunale del riesame di Bari chiederà di rivalutare gli elementi posti a sostegno della misura che tanto clamore ha suscitato nella vicina Giovinazzo.

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