“Big brother is watching you”, il Grande Fratello ti sta osservando. È la notissima minaccia che incombeva sulle vite dei cittadini di Oceania, privati di ogni libertà personale, nel romanzo 1984 di George Orwell. In un disegno quasi profetico, quel quadro viene rinverdito nella nostra epoca. Le modalità però non sono quelle dell’inchiostro di un romanzo. Né tanto meno delle immagini di un programma televisivo, che premia una decina di persone smaniose di essere spiate e pronte ad ottenerlo con altrettanti provini e ore di attesa in coda. Questa volta è la realtà, quella ricostruita da Gianni Lannes.
Nella sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, sabato 24 novembre il giornalista ha presentato il suo nuovo libro “Il grande fratello. Strategie di dominio” (Draco edizioni). A dialogare con lui, Matteo d’Ingeo.
Il giornalista, apprezzato in Italia e all’estero, collaboratore delle più grandi testate ed emittenti televisive nazionali, riconosce nella società attuale un criptogoverno. Una sorta di stato invisibile, sfuggente ad ogni norma o meglio al di sopra di ogni legge. Agente di un dominio esercitato attraverso il controllo tecnologico dei dati personali e la schedatura di migliaia, milioni di cittadini ignari.
Già, inconsapevoli. Il punto è proprio questo. Le informazioni, attinenti ad attività professionale svolta, ma anche convinzioni politiche, tempo libero, interessi, sarebbero raccolte illecitamente su magistrati, giornalisti, industriali. E su chi “si oppone alla guerra, al tracciato della Tav, a qualche inceneritore illegale di rifiuti speciali”.
Da grande giornalista d’inchiesta, Lannes non lascia nulla alle ipotesi. Cita nomi e luoghi. Colloca geograficamente i centri di ascolto e trascrizione dei messaggi. Conversazioni telefoniche, messaggi di posta elettronica, tutte le forme di comunicazione che viaggiano attraverso la rete. Nell’epoca della diffusione di massa di internet, la grande ragnatela a portata di tutti, il controllo personale è facilitato.
Non solo ascolto e controllo. Il dominio è qualcosa di più. È guerra ambientale. Carl von Clausewitz l’aveva definita “la continuazione della politica con altri mezzi, atto di forza che ha lo scopo di costringere l’avversario a sottomettersi alla nostra volontà”. Al giorno d’oggi, secondo Lannes, la guerra si sarebbe emancipata dalle due vie millenarie (per terra o per mare) per essere ingaggiata con modalità nuove, che mirano ad inquinare l’ambiente della potenza avversaria garantendo, nel futuro, generazioni di menomati, ammalati cronici. Rispondono a questa esigenza, le bombe all’iprite, di cui il Mediterraneo è pieno, risalenti alla seconda guerra mondiale e in via di corrosione sui fondali marini.
“Il grande fratello. Strategie di dominio” è un libro denso, che raccoglie numerosissime informazioni e affronta molteplici tematiche. La presentazione a Molfetta è la prima di una lunga serie che porterà l’autore a toccare l’intero territorio nazionale. La nostra città è debitrice a Lannes per la riapertura dell’inchiesta sulla vicenda del Francesco Padre, resa possibile dall’interessamento del giornalista. Nato:colpito e affondato. La tragedia insabbiata del Francesco Padre è del 2009.