L’incarico ad un legale per occuparsi degli incendi auto è pura propaganda

E’ stato pubblicato all’albo pretorio, in data 1 ottobre 2020, il decreto sindacale di nomina dell’Avv. Tommaso Poli che dovrebbe occuparsi degli incendi delle auto a Molfetta. Una ventina di righi che parlano del pressappochismo e della propaganda che nasconde questo atto di nomina, non c’è bisogno di essere esperti di diritto per capirlo. Non me ne voglia l’Avv. Tommaso Poli, ma queste esternazioni non sono rivolte a lui, ma all’atto politico-amministrativo della sua nomina.

Che cosa ci dice questa nomina? Intanto ci dice che, da quando regnava l’assessore Pasquale Mancini fino ad oggi, hanno preso in giro la cittadinanza. Dopo i roghi del Capodanno 2018, l’ass. PMancini, dopo aver chiesto di poter utilizzare i dati e la mappatura dei roghi del “Movimento Liberatorio“, dichiarò: “Ci recheremo personalmente presso la Prefettura e la Procura della Repubblica per verificare se sia già aperto un fascicolo di indagine e, nel caso in cui non se ne fosse ravvisata la necessità, chiederemo che venga aperto. La sicurezza, anche andando oltre le competenze di una Amministrazione Comunale, sarà argomento centrale per le forze politiche che governano la Città“.

Dal Gennaio 2018, fino ad oggi, passando dall’ass.re Mancini all’ass.re Ancona, l’Amministrazione Comunale non ha fatto nulla per affrontare il problema degli incendi d’auto. Non è stato mai reso noto alcun documento inviato al Prefetto, o Procura, o una qualsivoglia lettera con cui si chiedeva un intervento o l’apertura di un fascicolo unico d’indagine sui roghi d’auto. Tantomeno abbiamo mai saputo, o letto, di decreti o nomine di avvocati che dovevano preparare denunce-querele per conto dell’Amministrazione Comunale. Siamo stati raggirati ed ora venite a dirci che avete nominato un avvocato per che cosa? Per continuare a prenderci in giro?

E vi spiego perchè questa nomina è un’altra toppa da mettere a questa malconcia amministrazione. Intanto nella premessa si capisce che l’input parte dal rogo delle ultime tre auto in via Zuppetta, poi si fa cenno alle altre auto incendiate quest’anno, ma non si capisce questo incarico a quali roghi si riferisce. Nella premessa si ripete, per ben due volte, la “possibilità” di presentare “eventuale” denuncia-querela contro ignoti “responsabili dei suddetti roghi che hanno contribuito alla diffusione dell’allarme sulla sicurezza della comunità molfettese, turbando l’ordine pubblico“.

Poi nella parte finale del conferimento dell’incarico, vero e proprio, si dice: “Di autorizzare a presentare per il Comune di Molfetta nella persona del Sindaco Tommaso Minervini avanti all’Autorità Giudiziaria competente denuncia-querela per gli eventuali reati che verranno ravvisati nei confronti di ignoti ovvero di tutti coloro che si dovessero ritenere responsabili di comportamenti in violazione della legge penale per le causalità evidenziate in premessa“.

Non è chiaro se l’amministrazione intende presentare una denuncia-querela contro ignoti a prescindere, o è solo una eventualità? Nella seconda ipotesi si ripete l’annuncio che aveva fatto nel gennaio del 2018 e poi non è stato fatto nulla. Invece la parte del conferimento non è altro che un annuncio di propaganda, per tenere buono il popolo, perché ci dice che se le indagini degli inquirenti giungono all’eventuale individuazione dei colpevoli dei roghi l’avv. Poli ha il mandato di costituirsi parte civile nell’eventuale dibattimento processuale che andrà a formarsi. Quindi l’amministrazione non è parte attiva di questo procedimento ma attende che venga individuato un eventuale colpevole, ma non si capisce se riferito al rogo del 24.09.2020 in via Zuppetta o a tutti gli altri roghi? 

Invece, quello che dovrebbe fare l’amministrazione comunale (e avrebbe dovuto farlo già dal 2018 e prima ancora) è la presentazione di una denuncia-querela su tutti gli incendi con le stesse motivazioni espresse nell’odierno incarico aggiungendo anche, a carico degli ignoti piromani, i danni al patrimonio provocati. In questo modo si aprirebbe un vero e proprio fascicolo unico d’indagine con le integrazioni degli incendi successivi, anche quando i cittadini, vittime del roghi, non denunciano il dolo. 

Insomma questo incarico, così come confezionato non ci rassicura sulle reali intenzioni dell’amministrazione e quindi si ribadisce la necessità di convocare un Consiglio Comunale monotematico aperto alla cittadinanza attiva, ovvero ai rappresentanti del “Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali“. Per rispettare le regole anti-covid si potrebbe utilizzare la Cittadella degli Artisti per mettere assieme 60 persone nella massima sicurezza e confrontarsi.

Lo ripeto sempre che negli anni ‘9o abbiamo vinto, come comunità, la battaglia contro gli spacciatori perché si lavorava intorno allo stesso tavolo, Amministrazione Comunale, Forze dell’Ordine e cittadinanza attiva.

Del resto, voi, non dichiarate di essere la comunità del “NOI”?

di Matteo d’Ingeo

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